Yellen: "Scelte molto difficili se il Congresso non agirà per innalzare il tetto del debito"
E' "quasi certo" che gli Stati Uniti andranno in default ai primi di giugno se non ci sarà un accordo al Congresso sul tetto del debito. Lo ha ribadito la segretaria al Tesoro americano, Janet Yellen, che potrebbe presto fornire a senatori e deputati un aggiornamento più preciso sulla data in cui gli Stati Uniti non avranno più soldi per assolvere ai propri obblighi finanziari.
Nel corso di un evento organizzato dal Wall Street Journal a Londra, Yellen ha detto: "Il Tesoro e il presidente Biden dovranno affrontare scelte molto difficili se il Congresso non agirà per innalzare il tetto del debito e se arriveremo alla cosiddetta data X senza che ciò avvenga. Ci saranno alcuni obbligazioni che non saremo in grado di pagare".
Yellen ha rifiutato di spiegare come procederebbe esattamente se il tetto del debito non venisse innalzato, ma ha respinto l'idea che "dare la priorità" a certi pagamenti che il governo è tenuto a fare sarebbe una soluzione facile: "La definizione delle priorità non è qualcosa di operativamente fattibile". Perché Yellen continua a pensare che "un accordo sia possibile, stanno lavorando verso un'intesa che richiede un sostegno bipartisan".
Ma nell'incertezza la deputata Abigail Spanberger, ex agente della Cia e il collega repubblicano Brain Fitzpatrick sperano di sbloccare lo stallo dei negoziati sull'aumento del tetto del debito lanciando una proposta di legge provocatoria: stop agli stipendi di deputati e senatori in caso di default o di shutdown del governo federale. "Se il Congresso non svolge i suoi compiti basilari legati alla forza e alla sicurezza del nostro Paese - ha detto Spanberger - i suoi membri non devono essere pagati fino a quando non faranno il loro lavoro. I lavoratori americani lo sanno bene, se non fai il tuo lavoro, non vieni pagato".