Dopo tre mesi trascorsi lontano dal Paese, l'ex presidente si è imbarcato in un volo dalla Florida. A gennaio l'assalto a Corte Suprema, Congresso e palazzo presidenziale da parte dei suoi sostenitori
L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è tornato in Brasile, dopo aver trascorso 89 giorni negli Stati Uniti. Atterrato all'aeroporto di Brasilia, il leader del Partito Liberale, come da protocollo di sicurezza per gli ex presidenti ha lasciato lo scalo da un'uscita laterale, scortato dai veicoli della polizia federale, e si è diretto verso la sede del Pl per incontrare parlamentari e dirigenti.
Prima della partenza da Orlando, l'ex leader brasiliano ha assicurato che non guiderà l'opposizione al presidente Luiz Inacio Lula una volta rientrato in patria. Ma in un'intervista alla Cnn, ha affermato che avrebbe aiutato il suo Partito Liberale come "persona con esperienza" e che intende viaggiare attraverso il Brasile per fare campagna elettorale alle elezioni locali del prossimo anno. "Non ti devi opporre a questo governo, questo governo è esso stesso un'opposizione", ha detto Bolsonaro in aeroporto.
Salito a bordo, riporta il sito di O Globo, ha bevuto un bicchiere di spumante e, nonostante l'aereo sul quale ha viaggiato non fosse dotato di wifi, per le 9 ore del viaggio ha staccato gli occhi e le dita dal cellulare solo quando è stata servita la cena.
Al suo arrivo ha evitato il bagno di folla con i suoi sostenitori. Secondo i media brasiliani, circa un centinaio di persone ha atteso invano di poterlo incontrare nella sala arrivi dell'aeroporto cantando l'inno brasiliano e scandendo slogan contro il Partito dei Lavoratori di Lula.
Tornato in Brasile dopo tre mesi negli Stati Uniti, l'ex presidente troverà ad attenderlo una serie di questioni pendenti con la giustizia, tra cui l'inchiesta del Tribunale federale sull'assalto dei suoi sostenitori alle sedi della Corte Suprema, del Congresso e del palazzo presidenziale a gennaio. Gli attacchi ai palazzi istituzionali erano arrivati dopo settimane di proteste che rivendicavano la frode nella sua sconfitta contro il presidente a Luiz Inácio Lula da Silva. Nonostante lui si dichiari estraneo all'assalto e alle violenze, che ha condannato, la Corte Suprema sta indagando il suo presunto coinvolgimento nella pianificazione dell'azione.
Bolsonaro dovrà chiarire anche la vicenda dei gioielli ricevuti dall'Arabia Saudita mentre era in carica: alla Cnn ha negato ogni "irregolarità" a riguardo, affermando che tutti i gioielli "erano stati registrati".