Il titolare della Farnesina a colloquio con il Segretario di Stato Usa Antony Blinken: "Non vogliamo un’altra guerra, serve de-escalation”
''Non abbiamo notizie negative sugli italiani che si trovano in Israele''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Tg1. Il titolare della Farnesina ha ricordato che ''sono 18mila gli italiani che vivono in Israele'' e ''500 sono nel Paese temporaneamente'', mentre ''sono una decina quelli che si trovano nella Striscia di Gaza''.
Inoltre, ha aggiunto, ''ci sono i carabinieri che formano i poliziotti palestinesi''. Però ''ci sono cittadini italiani con passaporto israeliano che sono militari e che sono più difficili da raggiungere'', ha affermato. La Farnesina, ''sta seguendo la situazione'' e ''anche attraverso la nostra unità di crisi forniamo risposte 24 ore su 24''. Quindi un ''consiglio ai cittadini italiani che vogliono tornare in Italia'', ovvero di ''non andare in aeroporto se già non hanno un biglietto''.
Il vice premier ha anche reso noto di aver sentito il Segretario di Stato Usa Antony Blinken e i rappresentanti del Quintetto ''per coordinare le iniziative'' rivolte a una ''de escalation''. ''Nessuno vuole che scoppi un'altra guerra di più ampio raggio'', ha affermato, spiegando di contare sull'Arabia Saudita, sulla Giordania e sull'Egitto che ''possono aiutare a calmare le acque'' in Medioriente. Si tratta, ha aggiunto Tajani ricordando la sua prossima missione in Egitto, di ''Paesi moderati'' che ''non vogliono che ci sia alcuna estensione del conflitto''.
Quello che ''spiace'', ha aggiunto Tajani, è vedere che ''al Parlamento di Tehran fanno salti di gioia per celebrare un attacco di Hamas che ha causato centinaia di morti in Israele''.