'"Raid su siti nucleari danneggerebbero Occidente, Israele deve coordinarsi con gli Usa"
Nel nuovo Medio Oriente che Benjamin Netanyahu starebbe immaginando, non ci dovrebbe essere più posto per il regime iraniano, mentre dovrebbero essere allargati gli accordi di Abramo "senza però dover accettare la nascita di uno Stato palestinese". E' quanto sostiene Yigal Carmon, presidente del Middle east media research institute (Memri), che già nell'agosto 2023 aveva previsto la possibilità di un attacco come quello condotto da Hamas il 7 ottobre scorso.
"Già prima dell'inizio della Guerra, Netanyahu voleva la pace con l'Arabia Saudita e anche oggi questa è una sua speranza – dice all'Adnkronos, rispondendo alla domanda su quali siano gli obiettivi del premier israeliano, dopo gli ultimi 'successi' contro Hamas ed Hezbollah - L'idea è di allargare gli accordi di Abramo senza però dover accettare la nascita di uno Stato palestinese". Ma l'obiettivo ultimo, afferma Carmon, "è mettere fine al regime degli ayatollah, che sta cercando di ottenere la bomba nucleare, e ai proxy dell'Iran (Hezbollah, Hamas, milizie irachene, Houthi).
L'analista israeliano parla poi della possibile reazione israeliana all'attacco iraniano di martedì e dei possibili raid contro i siti nucleari della Repubblica islamica, ai quali Biden si è detto contrario. "I media legati ai Guardiani della rivoluzione hanno già minacciato che se verranno colpite le raffinerie, l'Iran colpirà giacimenti petroliferi in Arabia Saudita, Emirati Arabi, Azerbaigian, Kuwait e Bahrain. Anche nel caso in cui Israele decidesse di attaccare i siti nucleari iraniani, questa sarebbe la risposta di Teheran. Pertanto – spiega - Israele non può creare un danno così importante all'Occidente, dato che il prezzo del petrolio impennerebbe fino a ben oltre cento dollari al barile. Questo sarebbe sicuramente una buona notizia per Vladimir Putin, ma non per l'amministrazione americana". Quindi, secondo Carmon, "l'unico modo per Israele di colpire l'Iran è in coordinamento con gli Stati Uniti".