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Attacco a Netanyahu, Hezbollah rivendica: "Non ti abbiamo raggiunto, ci sono ancora giorni e notti"

Blinken a Netanyahu: "Ora azioni per fine conflitto e aumento aiuti a Gaza". Bambino di 11 anni ucciso da Idf a Nablus per aver lanciato sasso contro una jeep

Benjamin Netanyahu (Fotogramma/Ipa)
Benjamin Netanyahu (Fotogramma/Ipa)
22 ottobre 2024 | 15.05
LETTURA: 6 minuti

Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco condotto con droni contro la residenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea la scorsa settimana. Lo ha dichiarato il portavoce di Hezbollah Mohammed Afif nel corso di una conferenza stampa.

Hezbollah ''rivendica la sua piena, completa ed esclusiva responsabilità per l'operazione di Cesarea che ha avuto come obiettivo Netanyahu'', ha detto ai giornalisti Afif.

“Gli occhi dei combattenti della resistenza vedono e le loro orecchie sentono, quindi se le nostre mani non ti hanno raggiunto questa volta, allora tra noi e te ci sono giorni, notti e il campo di battaglia”, è la minaccia arrivata dal responsabile delle relazioni con i media di Hezbollah, che ha rivendicato la responsabilità della "Resistenza Islamica" per "l'operazione Cesarea e per aver preso di mira l'abitazione del criminale di guerra", il premier Netanyahu.

"Quello avviato sotto il fuoco non può essere ripreso attraverso la politica", ha detto ancora Afif, in riferimento ai negoziati avviati ieri a Beirut dall'inviato presidenziale americano Amos Hochstein. Ed ha ribadito che "non ci sarà una tregua sotto il fuoco israeliano".

Poco dopo la rivendicazione da parte di Hezbollah, Israele ha confermato l'attacco con un drone di sabato scorso contro la residenza privata di Netanyahu. Da sabato sono state elevate le misure di sicurezza contro esponenti del governo israeliano. "L'Iran ha cercato di assassinare il premier e non sfuggirà alle sue responsabilità", ha dichiarato un portavoce del governo. Ci sarebbero stati lievi danni. Il drone avrebbe colpito una finestra della camera da letto. Netanyahu e la sua famiglia non erano a casa al momento dell'attacco.

Hezbollah rivendica attacco con droni contro base militare nei dintorni di Haifa

Oggi gli Hezbollah in Libano hanno reso noto in un comunicato di aver lanciato droni contro una base militare israeliana a sud di Haifa e di aver distrutto sette carri armati dell'Idf, cinque dei quali nel sud del Libano.

E' salito intanto a 18 morti e 60 feriti il bilancio delle vittime dell'attacco di Israele vicino all'ospedale Rafik Hariri di Beirut. Sono morti anche quattro bambini, ha denunciato il ministero della Salute libanese. L'ospedale è stato pesantemente danneggiato ma continua a operare.

Blinken a Netanyahu: "Ora azioni per fine conflitto e aumento aiuti a Gaza"

Nel suo incontro oggi a Gerusalemme con Netanyahu, il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, ha "sottolineato la necessità di capitalizzare il successo di Israele di fare giustizia con Yahya Sinwar assicurando il rilascio di tutti gli ostaggi e mettendo fine al conflitto a Gaza in un modo che garantisca una sicurezza duratura a israeliani e palestinesi". E' quanto ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, sottolineando che il segretario di Stato Usa ha anche "enfatizzato la necessità che Israele adotti passi aggiuntivi per aumentare e mantenere il flusso degli aiuti umanitari a Gaza e assicuri che l'assistenza raggiunga i civili in tutta la Striscia".

Blinken ha anche "discusso l'importanza di formulare un nuovo percorso verso un periodo post conflitto che permetta ai palestinesi di ricostruire le proprie vite e fornisca governance, sicurezza e ricostruzione a Gaza".

Blinken e Netanyahu, ha riferito ancora Miller, hanno inoltre "discusso del Libano e degli sforzi in corso per raggiungere una soluzione diplomatica lungo la Linea Blu che comprenda la piena applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza Onu e permetta ai civili di entrambi i lati del confine di tornare alle loro case".

Stando a quanto reso noto dall'ufficio del premier israeliano, Netanyahu ha discusso con Blinken una "cornice governativa" per Gaza da applicare "nel dopoguerra". Non sono stati forniti altri dettagli su come dovrebbe essere questa struttura di governo.

Netanyahu ha poi ribadito la convinzione che l'uccisione di Sinwar "possa avere un impatto positivo sugli sforzi per il ritorno degli ostaggi e per ottenere gli altri obiettivi di Israele nella guerra e pianificare per il dopoguerra", secondo quanto riporta Times of Israel citando l'ufficio del premier.

Blinken ha espresso "shock" per "il tentativo iraniano di assassinare, attraverso Hezbollah, il primo ministro di Israele", ha riferito inoltre l'ufficio del premier. Riguardo al drone lanciato nel weekend contro la casa del premier in Cesarea, il segretario di Stato americano ha parlato di un attacco grave e senza precedenti, mentre Netanyahu ha assicurato che non rimarrà ignorato.

Nel colloquio, definito "amichevole e produttivo", Netanyahu ha aggiornato Blinken sulle operazioni dell'Idf in Libano e "sulla necessità di stabilire una sicurezza e un cambiamento politico nel nord che possa permettere ad Israele di far ritornare i residenti in sicurezza alle loro case".

Bambino di 11 anni ucciso da Idf a Nablus per aver lanciato sasso contro una jeep

Il ministero della Sanità dell'Autorità Palestinese ha denunciato la morte di un bambino di undici anni, colpito dall'esercito israeliano durante un'operazione militare nella città di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Il bambino, identificato come Abdullah Yamal Hawash, è stato colpito al petto da un proiettile durante un'operazione militare israeliana, ha riferito l'agenzia di stampa Wafa. Dopo essere stato ferito, il ragazzino è stato portato in un ospedale vicino, ma l'équipe medica non ha potuto fare nulla per salvargli la vita. Intanto circolano online i video dell'uccisione, in cui si vede il bambino lanciare un sasso verso una jeep dell'esercito israeliano, un attimo prima di essere colpito e cadere a terra.

Sospetti arrestati per spionaggio per l'Iran pianificavano attentati in Israele

La polizia israeliana ha arrestato sette persone residenti a Gerusalemme est con l'accusa di spionaggio a favore dell'Iran. A scriverlo è il 'Jerusalem Post', citando notizie diffuse questa mattina da altri media israeliani. I sette arresti, precisa, si aggiungono a quelli compiuti ieri.

Il Times of Israel scrive che i sette arrestati sono sospettati di aver pianificato attentati in Israele, tra cui l'assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco nel centro di Israele. I sospetti hanno tutti un'età compresa tra i 19 e i 23 anni, secondo quanto dichiarato da funzionari della polizia e dello Shin Bet. Il leader del gruppo, un 23enne di nome Rami Alian, è stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospetti aveva precedenti penali o relativi alla sicurezza.

La cellula è stata attiva per circa due anni, rende ancora noto il giornale. Varie le missioni che le sono state affidate, per le quali le presunte spie sono state pagate migliaia di shekel. Tra queste un attentato: ad Alian sono stati forniti la foto e l'indirizzo dello scienziato nucleare da colpire in cambio del pagamento, in caso di successo, di 200mila Nis (circa 53mila dollari). Alian, secondo le autorità israeliane, avrebbe avviato i preparativi ma la cellula è stata arrestata prima che potesse entrare in azione. Secondo Channel 12 news, Alian ha dichiarato agli investigatori di agire consapevolmente a favore degli iraniani e di voler danneggiare la sicurezza nazionale, citando la guerra a Gaza.

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