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Libia: politico egiziano, Italia ci aiuti a risolvere divergenze con Algeri

Domenica prossima un incontro tra Egitto, Italia e Algeria su crisi libica

 - (foto INFOPHOTO)
- (foto INFOPHOTO)
03 giugno 2015 | 09.50
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Egitto e Algeria "si coordinino con l'Italia per risolvere le loro divergenze riguardo alla questione libica" in modo da "giungere a una visione comune su come trattare la crisi". E' questo l'appello lanciato da Khaled Dawud, politico egiziano del partito 'Al-Dustur', ai tre Paesi che domenica parteciperanno a una riunione sulla Libia al Cairo. I ministri degli Esteri di Egitto, Algeria e Italia si ritroveranno nella capitale egiziana per un secondo incontro dopo quello che si è svolto a Roma il mese scorso. "Questi tre Paesi sono centrali nel dossier libico e speriamo che la riunione di domenica porti alla creazione di un governo di consenso nazionale che possa affrontare la questione del terrorismo in Libia", ha dichiarato Dawud ad Aki-Adnkronos International a margine delle celebrazioni organizzate ieri dall'ambasciata italiana al Cairo in occasione della festa della Repubblica.

"Non è possibile accettare che lo Stato islamico (Is) controlli intere aree lungo i nostri confini", ha aggiunto il politico egiziano, ricordando "l'efferato crimine contro 21 copti" che l'Is ha decapitato su una spiaggia libica e che ha spinto il Cairo a intervenire militarmente con un'operazione aerea. Quanto alle divergenze tra il Cairo e Algeri rispetto alla questione libica, Dawud ha spiegato che "mentre l'Algeria intraprende passi analoghi con tutte le formazioni libiche, l'Egitto tratta essenzialmente con il governo di Tobruk eletto dal primo parlamento della storia della Libia".

L'esponente del partito 'Al-Dustur' ha quindi ricordato le forti relazioni che legano Egitto e Italia, che rappresenta "il Paese a noi più vicino tra quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Le nostre relazioni sono storiche - ha aggiunto - sia quelle tra i governi che tra i due popoli". Relazioni che, "alla luce degli sviluppi recenti, necessitano di essere ulteriormente rafforzate, sia per quel che riguarda la lotta al terrorismo, sia per quel che riguarda la delicata situazione in Libia" dove "l'Italia possiede grande esperienza e per questo bisogna lavorare insieme per ricostruire lo Stato che è andato distrutto", ha detto Dawud.

Anche rispetto alla lotta all'immigrazione illegale "bisogna lavorare con l'Italia e gli altri Paesi del Mediterraneo per far fronte al fenomeno, soprattutto perché l'Egitto è diventato un luogo di transito per i migranti dall'Africa e dalla Siria", ha spiegato il politico, sottolineando come l'Egitto abbia bisogno di "sostengo tecnico e cooperazione marittima, magari attraverso pattugliamenti congiunti", ma escludendo "di sicuro la soluzione militare, che non convince nessuno".

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