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Papa: Gran Mufti Turchia, Francesco lanci appello contro islamofobia

Parla Mehmet Gormez alla vigilia della visita di Francesco ad Ankara e Istanbul: "Non si faccia pagare all'Islam il prezzo di crisi politiche ed economiche"

Papa: Gran Mufti Turchia, Francesco lanci appello contro islamofobia
27 novembre 2014 | 13.48
LETTURA: 3 minuti

"La nostra aspettativa è che il Papa dia un messaggio al mondo contro la propaganda anti-islamica". Lo afferma il Gran Mufti di Turchia, Mehmet Gormez, in un'intervista ad Aki-Adnkronos International, alla vigilia dell'arrivo ad Ankara di Papa Francesco per una visita di tre giorni.

"L'islamofobia, che è cominciata con gli attacchi dell'11 settembre, si sta diffondendo nel mondo ogni giorno di più - denuncia Gormez, che è a capo della Direzione Affari religiosi (Diyanet), massima autorità religiosa della Turchia - Non è solo una questione di masse che, da sé, provano questo sentimento. Ci sono al contrario tentativi di creare la sensazione diffusa, soprattutto in Occidente, che l'Islam va di pari passo con il terrorismo e con la violenza".

Per il religioso, che incontrerà il Pontefice ad Ankara, "con i fatti recenti in Medio Oriente, i tentativi di creare una fobia dell'Islam sono cresciuti, traducendosi in tentativi di negare le libertà religiose per gli islamici, conquistate nei secoli passati". In questo quadro, "tutte le istituzioni religiose, a prescindere da chi e dove sono, devono mostrare sensibilità nei confronti delle minoranze religiose".

'Non si faccia pagare a Islam il prezzo di crisi politiche ed economiche'

E' quindi "tra le nostre aspettative - dice Gormez - che (il Papa, ndr) mostri sensibilità per la nostra battaglia contro l'islamofobia nel mondo". Nei paesi in cui i musulmani sono minoranza "stanno venendo a meno - sostiene - le garanzie giuridiche per la salvaguardia del diritto alle cerimonie religiose e all'educazione religiosa. Ci aspettiamo quindi che tutte le istituzioni politiche non guardino agli enti religiosi come fonte di paura e accettino che la loro esistenza fa parte di un sistema sicuro".

Secondo il Gran Mufti, le crisi in corso nella regione, e in particolare in Iraq e in Siria, stanno dando al mondo un'immagine sbagliata dell'Islam. Ma si tratta, a suo giudizio, di crisi legate a "interessi economici e politici", ai "governi autoritari" che hanno governato quei paesi e non ultimo alla "occupazione dell'Iraq". E' necessaria quindi una "soluzione politica". "Nessuno - conclude il Gran Mufti - deve far pagare all'Islam il conto dei traumi che abbiamo conosciuto negli anni recenti".

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