Roma, 24/07/2023 - Il gioco su piattaforme di scommesse digitali e su casinò online e, dunque, le eventuali vincite, in Italia sono regolamentate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM, ex AAMS), l’ente che rilascia licenza di esercizio, e soltanto i siti web autorizzati dall’ADM sono quelli legali in cui poter giocare in sicurezza (informazioni trasparenti, rispetto per la privacy dei giocatori, niente truffe o multe). Lo Stato italiano detiene, dunque, il monopolio su ogni tipo di gioco online, su ogni scommessa e su ogni vincita conseguita, alla quale viene applicata una specifica tassazione.
Il mondo del gambling cammina a stretto contatto con il fisco, poiché la legislatura italiana prevede che vengano applicate delle tasse sulle vincite online. Quando un giocatore vince, infatti, non ci guadagna solo lui ma anche lo Stato ottiene la sua fetta di torta.
In base al tipo di gioco online, viene applicata una tassazione differente, dunque bisogna specificare caso per caso, analizzando i giochi più famosi: Gratta e Vinci, Gioco del Lotto e Casinò.
• Chi gioca al Gratta e Vinci e consegue una vincita superiore ai 500€, vedrà applicata una tassa che corrisponde al 12% della somma vinta.
• Chi sceglie di giocare al 10eLotto online con estrazioni ogni 5 minuti, invece, e vince più di 500€, la tassazione sulla vincita al Lotto è più bassa, dell’8%.
• Nel caso dei casinò online, la percentuale è molto più alta, del 20%.
Per quanto riguarda la tassazione delle vincite ai giochi online come lotterie, videolottery e slot machine, la normativa italiana in materia di riscossione dei premi, in seguito all’emanazione del decreto sulla legge fiscale in vigore dal maggio 2020, ha stabilito il prelievo progressivo: si tratta di una tassa a scaglioni sulle vincite (che ha sostituito la flat tax, la tassazione fissa al 12% sulle vincite superiori a 500€) che, in sintesi, fa pagare più tasse a chi vince più denaro.
Pertanto, chi vince alla lotteria (lotterie nazionali a estrazione istantanea come i Gratta & Vinci, videolottery e giochi numerici a totalizzatore come il Superenalotto) o alle slot machine, deve pagare il massimale sulle vincite, che varia in base all’ammontare della somma vinta. Le aliquote applicate vanno dal 15 al 25% di prelievo trattenuto, che viene scaglionato nelle seguenti fasce di vincita:
• il 15% per vincite tra 500€ e 1.000€;
• il 18% per vincite tra 1.000€ e 10.000€;
• il 21% per vincite tra 10.000€ e 50.000€;
• il 23% per vincite tra 50.000€ e 10 milioni di euro;
• il 25% per vincite oltre i 10 milioni.
Se le vincite sono minori o uguali a 500€, invece, non verrà detratta alcuna percentuale.
È importante fare un’altra distinzione: per le vincite ai casinò AMD online, il prelievo trattenuto viene calcolato sulla base del PREU, il Prelievo Erariale Unico, che prevede una tassazione del 6,75% per le videolottery e del 19,75% per le slot machines.
Una domanda che in molti si pongono riguarda il dover dichiarare o meno le vincite ottenute dal gioco online nella Dichiarazione dei Redditi: si specifica subito che la risposta è no. Le vincite provenienti da piattaforme autorizzate dall’ADM ad esercitare il gioco online, sono già tassate secondo quanto stabilito dal prelievo progressivo, dunque il giocatore riceve quel denaro già al netto delle tasse. Un “accorgimento” che funge da paracadute per lo Stato, il quale si assicura che il vincitore non evada il fisco se non dovesse comunicare quella vincita.
Al giocatore-vincitore spetta, dunque, un unico compito, cioè quello di conservare le ricevute delle vincite del gioco online, poiché l’Agenzia delle Entrate potrebbe insospettirsi della comparsa di eventuali spese esose non in linea con il reddito medio annuo del contribuente e chiedergli conto e ragione sulla natura di queste spese extra. Per questo, e per non rischiare di incorrere in sanzioni o di venire accusati di evasione fiscale, il giocatore potrà giustificare queste uscite mostrando le ricevute del denaro incassato.
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