La riforma del settore dei giochi in Italia sta interessando solo il comparto dell’online, ma anche il segmento del gioco fisico reclama un riordino, con il superamento di distanziometro e limiti orari. L’industria rappresenta infatti una risorsa importante per le casse dello Stato e merita la giusta attenzione.
Sono questi gli argomenti affrontanti durante il convegno “Costruiamo insieme le regole del gioco legale fisico – Modello Campania”, organizzato da AGSI – Associazione Gestori Scommesse Italia e tenutosi giovedì 30 maggio a Napoli.
Presente la relatrice della Legge Regionale sul gioco ed ex consigliere della regione Campania, Antonella Ciaramella: “Parliamo di gioco legale che insieme allo Stato permette il contrasto delle offerte illegali e delle infiltrazioni delle mafie che fanno affari sul gioco illegale. Parliamo di imprese con lavoratori che hanno l’interesse, legittimo, di esistere perché il gioco legale è consentito. Al centro della nostra legge abbiamo messo il benessere dei cittadini e delle imprese. Dobbiamo essere uniti e la politica deve essere interprete della sostenibilità di qualsiasi attività: tutelare famiglie, cittadini e imprese”.
Il presidente dell’AGSI, Pasquale Chiacchio, ha fatto gli onori di casa: “La politica campana si è fidata di noi e coniugando le varie esigenze, da quelle sanitarie a quelle degli imprenditori, è nato il ‘Modello Campania’. Un modello che ha tenuto nella giusta considerazione la dignità di chi fa il nostro lavoro, perché siamo partner dello Stato. E’ un settore che merita una reputazione giusta e reale, ricordando anche l’importanza che ha per la collettività attraverso i 12 miliardi di euro che finiscono nelle casse dell’Erario. Inoltre, come ha riportato pochi giorni fa il presidente De Luca, merita attenzione il ruolo del gestore. Alla politica chiedo che tutti i negozi di gioco abbiano le stesse regole, ci sia l’azzeramento dei luoghi sensibili e dei limiti orari, anche perché, vista la possibilità di giocare online, non hanno senso”.
Intervenuto anche l’assessore al bilancio del Comune di Napoli, Pierpaolo Baretta, da sempre vicino alle problematiche del settore del gioco: “Per arrivare a un accordo sulla normativa del gioco, bisogna trovare omogeneità a livello nazionale. Va bene l’articolazione territoriale, ma ci vogliono delle regole del gioco condivise a livello nazionale. Mi permetto un consiglio al settore, vale a dire che ci sia una unità nella rappresentanza degli operatori. Bisogna poi riprendere la Conferenza Unificata, perché sia gli enti locali sia il governo vadano in una unica direzione e con una capacità di rappresentanza da parte degli operatori. E’ giusto che gli enti locali compartecipino al gettito derivante dal gioco pubblico. I punti chiave sono questi: consentire agli operatori di lavorare, tutelando allo stesso tempo coloro che soffrono delle conseguenze del gioco”.
A seguire l’intervento di Peppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli dei tempi di Maradona e vice-presidente AGSI: “Come associazione dobbiamo molto al presidente Chiacchio e siamo molto orgogliosi delle importanti presenze che hanno deciso di partecipare al convegno. Una certificazione della bontà del nostro lavoro e della serietà con la quale operiamo. Noi siamo per la legalità”.
“La Legge Regionale mette paletti importanti per la tutela sia della salute pubblica sia delle aziende di gioco. Nata proprio grazie all’apporto di AGSI, prevede un Numero Verde, l’assistenza permanente, le relazioni con i Comuni e formazione dei gestori. La restituzione al territorio, e non solo allo Stato, dei proventi derivanti da questo settore è importante perché permette al territorio stesso di far fronte a tante situazioni”, ha dichiarato Massimo Cilenti, presidente Commissione Politiche Sociali del comune di Napoli.
Tra gli interventi anche quello dell’avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi: “Questa è un’industria seria, deve essere consapevole che mette a disposizione un prodotto delicato, quindi bisogna mettere al primo posto la sostenibilità del prodotto che offriamo. Distanziometro e fasce orarie sono provvedimenti che non hanno portato a nulla, non hanno funzionato. Servono politiche attive come quelle della regione Campania, facendo sistema sul territorio per contrastate il disturbo da gioco d’azzardo, anche tramite la formazione degli operatori”.
“La Regione Campania ha avuto il merito di ascoltare e collaborare con AGSI e arrivare ad una legge sul gioco che probabilmente è la migliore in Italia. Avere regole uguali per tutti significa avere un mercato più competitivo e più sicurezza per gli utenti”, le parole invece di Giuseppe Cirillo, vice-sindaco della città metropolitana di Napoli.
Successivamente è intervenuto anche Aniello Baselice, presidente dell’Osservatorio Regionale sul DGA (Disturbo da Gioco d’Azzardo). “Il DGA è un disturbo ormai riconosciuto. Se ci deve essere un gioco deve permettere di ‘vincere’ a tutti, nel senso che devono essere tutelati tutti gli interessi. Tra le nostre proposte c’è quella di maggiore prevenzione, costruendo percorsi di identificazione dei processi problematici. Importante anche la tutela dei minori, magari facendo prevenzione con la formazione dei gestori”.
“Confermo il nostro impegno per un percorso equilibrato di tutela sia della sanità pubblica sia delle realtà imprenditoriali e cercherò di offrire il mio apporto nella conferenza unificata come rappresentante della Campania”. Questo le parole di Ettore Cinque, assessore al Bilancio della Regione Campania.
“Il riordino serve molto. E’ essenziale avere regole certe su tutto il territorio ma soprattutto regole che intervengano sui problemi in maniera giusta ed equilibrata. Il gioco è vero che per qualcuno può diventare un problema, ma bisogna affrontare la questione con delle scelte giuste e non con interventi tipo il distanziometro che si è rivelato inefficace in tutte le sue declinazioni. Chi offre gioco legale rappresenta la prima linea di contrasto all’illegalità e di tutela dei minori. Ed è importante che oltre al riordino del gioco ci sia un riordino culturale per far capire a tutti l’importanza che rivestono i gestori e le aziende che offrono gioco”, ha infine dichiarato Gianmaria Chiodo, presidente del CNI.