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Presentato a Roma il libro dell'avv. Cardia "Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali"

Lollobrigida (Dir. Giochi ADM): "Al lavoro con gli enti locali per trovare una soluzione al riordino del gioco fisico"

Lollobrigida (Dir. Giochi ADM):
15 maggio 2024 | 14.53
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Si è tenuta oggi, presso la sala Caduti di Nassirya del Senato, la presentazione del libro dell'Avv. Geronimo Cardia, "Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali".

Il senatore Garavaglia (Lega), ideatore dell’iniziativa, ha aperto i lavori: “Nel prossimo decreto affronteremo il riordino del gioco fisico. Vogliamo inserire una compartecipazione degli Enti Territoriali al gettito derivante dal gioco, per responsabilizzarli ed evitare che aumentino le tasse in altri settori. Grande importanza daremo anche al contrasto della ludopatia”.

"Crescita economica e tutela della persona devono essere i capisaldi da tenere in considerazione nella riforma di un settore importante come quello dei giochi", ha sottolineato l'onorevole Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera. "Quando regna il caos nulla è protetto, e così vale anche per i giochi. Gli approcci ideologici non possono funzionare, è bene che siano i tecnici a prospettare le soluzioni più ragionevoli. La politica prenda decisioni coraggiose nella tutela degli operatori e dei giocatori. I tempi sono maturi affinché tutte le figure presenti nel gioco pubblico collaborino per la crescita del settore".

Poi l’intervento dell’onorevole Andrea De Bertoldi di Fratelli d’Italia: “Il gioco è una delle principali entrate dello Stato, quindi o si ha il coraggio di rinunciare alle entrate del gioco legale, altrimenti si fa solo populismo. Limitare il gioco è solo un assist all’illegalità. Ci auspichiamo che arrivi presto la riforma del gioco fisico con uniformità sul territorio, trovando un punto di incontro nella Conferenza Stato-Regioni per assegnare una parte del Preu agli Enti Locali”.

“Il gioco pubblico fornisce 11 miliardi di euro di gettito e 150.000 posti di lavoro, è un settore molto importante per l’economia. Parliamo di gioco pubblico legale quindi se trascuriamo il gioco legale apriamo gli spazi all’illegale. Lo Stato deve avere tutto l’interesse a tutelare il gioco legale per aspetti economici e sociali. La delega fiscale è un’occasione per riordinare un settore fondamentale. Certezza e stabilità devono essere i principi cardine”, le parole di Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti.

Domenico Distante, presidente della Sapar, ha dichiarato: “Tutto ciò che facciamo come piccole e medie imprese lo facciamo per lo Stato, per le casse dello Stato e per la tutela della legalità. Ma siamo continuamente in balia dei provvedimenti degli Enti Locali, non abbiamo certezze. Noi siamo partner dello Stato, garantiamo tutela sul territorio, ma ogni giorno viviamo sulle montagne russe per le decisioni dei sindaci e delle amministrazioni locali che ci penalizzano, vanificando gli investimenti. Chiediamo solo di poter lavorare tranquillamente”.

Il Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida, ha detto: “Stiamo lavorando con gli Enti Locali per trovare nuovi accordi tramite una nuova Conferenza Unificata. Bisogna rivedere il discorso del distanziometro e dei luoghi sensibili, questi provvedimenti vanno assolutamente rivisti. Poi è necessario prevedere la compartecipazione degli Enti Locali e delle Regioni nelle entrate derivanti dal gioco”.

Per Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi Astro: “Bisogna porsi l’obiettivo di una razionalizzazione sul territorio tale che garantisca l’attività dei soggetti privati, il controllo del settore pubblico, e il controllo di una domanda di gioco sempre crescente. Le restrizioni non hanno portato ad alcuna diminuzione della domanda, anzi c’è un aumento. La regolamentazione del settore deve basarsi su analisi di carattere scientifico e non su idee di carattere politico. Le due parole d’ordine sono formazione e tecnologia”.

Gennaro Parlati, presidente di ACMI, ha invece detto: “Siamo davvero a un passo dalla soluzione dei problemi? Purtroppo la strada è lunga e difficile. Ci dimentichiamo dei rischi del gioco online. Si parla di equilibrio, che non può prescindere dal coinvolgimento del settore ai tavoli che stanno lavorando al riordino. Chiediamo con fermezza di essere coinvolti, come associazioni e operatori, di essere coinvolti nel processo di riordino”.

Distanziometri e limitazioni degli orari sono regole stupide, che non raggiungono minimamente gli obbiettivi prefissati, non hanno alcuna utilità sui giocatori patologici, anzi generano spostamenti verso l’illegalità. Le imprese si aspettano un atto politico e legislativo, di attuazione della delega fiscale. Tutte le imprese che investono nel settore devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a farlo”, il pensiero di Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-Fipe.

Le conclusioni sono infine state affidate all’autore del libro, l’avvocato Geronimo Cardia: “Questo è un libro tosto, difficile, devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato oltre alle istituzioni. Abbiamo messo sul tavolo argomenti delicati. I distanziometri e i luoghi sensibili sono stati concepiti in modo sbagliato, così come gli orari. Non si può fare di tutta un’erba un fascio. Ogni volta che c’è una norma bisogna capire se risponde ai principi di tutela dei giocatori, degli operatori, del gettito. Invece ci sono tanti cortocircuiti istituzionali. Nel libro cerchiamo di dare delle risposte. La rete generalista è quella più debole, più attaccata, e la formazione è utile anche per i tabaccai e i baristi che svolgono un ruolo prezioso”.

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