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Durante un incontro con l'europarlamentare Rosanna Conte, gli operatori hanno evidenziato le difficoltà causate dalle normative attuali e sollecitato un intervento urgente a livello europeo

Amusement: appello all'UE per salvaguardare le imprese italiane

Amusement: appello all'UE per salvaguardare le imprese italiane
30 maggio 2024 | 12.34
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Il settore dell'amusement, rappresentato diverse associazioni di categoria (Sapar, New Asgi, Consorzio Fee, Astro, Anbi, Anesv), ha rivolto un accorato appello alle istituzioni europee, durante un incontro con l'europarlamentare Rosanna Conte, per ottenere una regolamentazione più flessibile e meno restrittiva rispetto a quella attuale.

Vanni Ferro, presidente di New Asgi, ha descritto le gravi difficoltà che le aziende stanno affrontando, come quella nel reperire documentazioni necessarie e la quasi impossibilità di omologare nuovi giochi. "Stiamo procedendo in proroga fino al 31 dicembre, ma sembra che non ci sarà un'ulteriore estensione," ha detto Ferro, preoccupato per l'imminente disattivazione del 60% delle macchine pre-2021, non omologabili in Italia.

Il settore dell'amusement in Italia coinvolge 60mila addetti e circa 200 imprese attive da oltre 30 anni, con un fatturato annuo di circa 250 milioni di euro. Tuttavia, le normative stringenti stanno mettendo a rischio queste attività. Michele Carucci, del gruppo Dedem, ha sottolineato come solo 428 delle 34mila certificazioni necessarie siano state presentate, rendendo il processo di regolamentazione quasi impossibile. "Di questo passo serviranno 25 anni per mettersi in regola," ha affermato.

Marco Raganini, rappresentante dei bowling italiani, ha evidenziato le difficoltà politiche e la necessità di un intervento per evitare la chiusura delle piccole imprese. "Lo studio dell'università di Roma, commissionato da Asgi, dimostra come il settore senza vincite in denaro non porti alla ludopatia. Serve un supporto normativo adeguato", ha ribadito.

Sergio Milesi, delegato della sezione puro intrattenimento di Astro, ha sottolineato la necessità di deregolamentare il settore, distinguendolo dalle attività con vincite in denaro. "Non è un settore pericoloso, è ora di non associare più le nostre attività a quelle con vincite in denaro," ha dichiarato, facendo riferimento alla Spagna, dove le attrezzature sono soggette ad autocertificazione.

L'avvocato Francesco Badolato e il vice presidente Andrea lo Massaro, intervenuti per Sapar, hanno sottolineato l'importanza di una migliore definizione delle Direttive Europee, in particolare la Bolkestein, per "facilitare le procedure autorizzatorie per gli apparecchi senza vincita in denaro". Badolato ha anche rimarcato l'importanza di escludere il puro intrattenimento dal Tulps, evidenziando la difficoltà di omologare gli apparecchi prodotti prima del 2003.

Tiziano Tredese, Presidente del Consorzio Fee, ha parlato dell'impossibilità di "importare nuove macchine in Italia. Le restrizioni italiane sono incomprensibili da parte dei sales manager stranieri". "Stiamo omologando giochi vecchi di 20 anni, il nuovo da noi è fermo da almeno 3 anni," ha aggiunto.

Maurizio Crisanti, di Anesv, ha evidenziato i "problemi anche per gli spettacoli viaggianti. E' più che mai necessaria regolamentazione che riconosca la specificità delle attività senza vincite in denaro".

Rosanna Conte ha riconosciuto l'importanza del settore e ha promesso di seguire la questione a livello europeo. "Avete un ruolo sociale importantissimo da difendere," ha dichiarato, annunciando di aver inviato una lettera al Ministro Giorgetti riguardo le problematiche del settore dell'Amusement.

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