Giornata di vendite generalizzate in Europa in scia della fissazione del nuovo target di inflazione da parte della Banca Centrale Europea. Come da attese, oggi l’istituto guidato da Christine Lagarde è passato da un dato “inferiore ma vicino al 2%” ad un “2% simmetrico”, con deviazioni al rialzo e al ribasso valutate "indesiderabili". Si tratta di una svolta in senso accomodante, visto che nel 2023 il dato relativo l’andamento dei prezzi al consumo è attualmente stimato all’1,4%.
Banca Centrale protagonista anche sull’altra sponda dell’Atlantico, dove i verbali dell’ultimo meeting della Federal Reserve hanno fatto emergere che l’inizio del processo di ritiro degli acquisti di emergenza non è lontano.
Con tutti i titoli che lo compongono in rosso, il Ftse Mib ha terminato a 24.554,84 punti, -2,89% rispetto al dato precedente. Performance particolarmente negative sono state registrate dall’accoppiata formata da CNH Industrial e Stellantis, scese rispettivamente del 3,22 e del 3,35 per cento.
Quest’ultima ha fatto sapere che, nonostante i minori volumi, il margine operativo rettificato dei primi sei mesi è visto sopra al range del 5,5%-7,5% indicato sull’intero esercizio. Carlos Tavares, in occasione dell’EV day del gruppo, ha annunciato che la realtà nata da PSA e FCA realizzerà a Termoli, in Molise, la terza gigafactory europea per soddisfare il proprio fabbisogno di batterie e componenti.
Meno 1,15% per Webuild che si è aggiudicata, in joint venture con la francese Vinci, un contratto da 1,4 miliardi. Profondo rosso anche per le banche (-3,17% di UniCredit, -3,25% di BPER, -3,59% per Banco BPM e -2,93% di Intesa Sanpaolo) e per le utilities (-3,89% di A2A, -3,18% di Hera e -2,24% per Enel).
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria riguardo ad alcune clausole dell’accordo fra TIM e DAZN per la distribuzione e il supporto tecnologico relativo ai contenuti dei Pacchetti 1 e 3 dei diritti per la visione delle partite del Campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. Le azioni Telecom Italia hanno terminato con un -4%.
Il clima di avversione al rischio generalizzata si è riversato sullo spread, salito di quasi quattro punti percentuali a 111 punti base. (In collaborazione con money.it).