La protesta si svolgerà dalle 21 di sabato 6 alle 21 di domenica 7 luglio. Consumatori preoccupati, Unc chiede chiarimenti al Garante degli scioperi e Codacons una task force per più efficienza e assistenza ai passeggeri.
Sarà un altro week end nero, il prossimo del 6 e 7 luglio, per chi ha programmato un viaggio o spostamenti in treno, soprattutto per i turisti e i pendolari. Motivo, un nuovo sciopero del personale del Gruppo Fs e Trenord dalle 21 di sabato alle 21 di domenica 7 luglio, che durerà quindi 24 ore, proclamato da alcune sigle autonome. Astensione cui seguiranno inevitabili disagi e cancellazioni come avvenne tra domenica 16 e lunedì 17 giugno quando si scatenò l’inferno a causa di un altro sciopero del personale mobile di Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord.
E le associazioni dei consumatori già sul piede di guerra per i recenti episodi di gravi disservizi sulla rete ferroviaria, chiedono di fare chiarezza. A questo proposito l’Unione Nazionale Consumatori, proprio a difesa dei diritti dei viaggiatori, ha chiesto al Garante degli scioperi di verificare se sia stata rispettata la legge': sia ''rispetto all'obbligo di preavviso di 10 giorni previsto sia rispetto alla procedura da seguire''.
Secondo il presidente di Unc Massimiliano Dona infatti gli utenti, ''non possono essere avvisati di uno sciopero all'ultimo momento, specie in un periodo di ferie come questo, con un'astensione proprio nel week-end". "A poco serve se chi proclama lo sciopero avvisa l'impresa che eroga il servizio se poi non si informano anche i clienti con analoga tempistica".
Proteste che si aggiungono al caos treni che sta caratterizzando questo inizio d’estate in Italia. A cominciare dall’odissea del 21 giugno (era venerdì) sul Frecciarossa Napoli-Venezia, sulla linea Av Roma-Firenze, che ha comportato un ritardo di 5 ore (300 minuti) ai malcapitati passeggeri, dovuto ad un non ben precisato “inconveniente tecnico” ad un treno tra Settebagni e Capena (provincia di Roma).
Un disagio acuito anche dal fatto che il treno rimase fermo per oltre tre ore con un black out elettrico e quindi a bordo non c’era l’aria condizionata. Non più tardi di domenica scorsa, 30 giugno, un guasto alla rete elettrica tra Roma Termini e Roma Prenestina ha causato notevoli ritardi e cancellazioni per i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali. Ne è conseguito il panico tra i passeggeri alla stazione Termini. Si tratta di due episodi emblematici, la punta di un iceberg del trasporto su ferrovia in Italia.
Il Codacons, dal canto suo rimarca che "i bonus riconosciuti dalle società ferroviarie in caso di ritardo del treno non bastano. Quando la circolazione va in tilt a causa di un guasto tecnico servono indennizzi proporzionati ai disagi subiti dai passeggeri. - afferma il presidente Carlo Rienzi intervistato dall'Adnkronos - Pensiamo al caso di un treno che rimane fermo per ore sotto al sole, senza aria condizionata, con i vagoni trasformati in un forno: in queste situazioni i viaggiatori vanno risarciti dei danni morali subiti".
Di qui la richiesta a Rfi e Trenitalia di "una task force tesa a garantire la piena efficienza della rete ferroviaria nel periodo estivo e a intervenire in tempo reale per fornire assistenza e trasporti alternativi ai passeggeri dei treni rimasti bloccati sulla linea".
"Con l’arrivo delle ondate di caldo si moltiplicano guasti e disservizi sulla rete ferroviaria italiana. Un brutto film che purtroppo si ripete ogni anno nel periodo estivo, quando cioè salgono le temperature medie, che arreca enormi disagi agli utenti", denuncia inoltre il presidente del Codacons Rienzi. "Basti pensare agli episodi delle ultime settimane, - prosegue - con ben tre guasti sulla linea che hanno causato ritardi e cancellazioni dei treni. Disservizi ancor più gravi perché si verificano in occasione delle partenze estive degli italiani, o quando i cittadini si spostano per trascorrere una giornata o un weekend al mare". Si tratta di "criticità strutturali della rete che non appaiono superate, nonostante i viaggiatori paghino tariffe sempre più salate, con i biglietti per il trasposto ferroviario rincarati in media del 9,3% a giugno rispetto allo stesso periodo del 2023" ricorda Rienzi in base al report mensile sull'inflazione dell'Istat.
Quanto al nuovo sciopero del 6 e 7 luglio la notizia è pubblicata sul sito di Trenitalia ‘Notizie Infomobilità’ con tutte le informazioni del caso, dove si legge che “I viaggiatori che intendono rinunciare al viaggio possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero: fino all’ora di partenza del treno prenotato per i treni Intercity e Frecce; fino alle ore 23:59 del giorno antecedente lo sciopero stesso per i treni Regionali. In alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti".