E' regolato dal Decreto ministeriale. I finanziamenti a disposizione del Fondo dovranno essere suddivisi tra tutte le Regioni
Il reddito energetico è regolato dal Decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 novembre. Il Dm detta le regole per accedere al Fondo nazionale che ha una dotazione di 200 milioni di euro per finanziare il cosiddetto reddito energetico per il biennio 2024/2025. I finanziamenti a disposizione del Fondo dovranno essere suddivisi tra tutte le Regioni, anche se a quelle con maggior bisogno di tutela in ambito energetico saranno assegnati importi più corposi.
Nell’ambito del bonus fotovoltaico, che prevede diverse misure, il reddito energetico spicca per la modalità di funzionamento visto che, concesso come incentivo a carattere regionale, è finanziato da un fondo che si autoalimenta. I beneficiari dell’incentivo a fondo perduto per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, infatti, hanno diritto all’autoconsumo dell’energia prodotta, ma non è previsto accumulo di quella non consumata. Quest’ultima dovrà essere ceduta al Gestore del sistema energetico (Gse) che provvederà a venderla. Con i proventi delle vendite si alimenterà il Fondo stesso per permettere ad altri beneficiari di poter procedere alla richiesta.
Il beneficio ha lo scopo di permettere anche alle famiglie a basso reddito e che si trovano in una situazione di disagio energetico, di poter installare pannelli fotovoltaici per produrre l’energia necessaria all’autoconsumo. A differenza di altri bonus che forniscono un sostegno immediato, ma non risolvono il problema, il reddito energetico ha lo scopo di eliminare il disagio energetico alla radice in tutte quelle realtà dove si registra la povertà energetica.
Per poter accedere al reddito energetico (che non può essere cumulato con altre agevolazioni statali, regionali o europee in materia di energia) sono previsti precisi requisiti Isee: il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente non deve superare determinati limiti e per la precisione i 15.000 euro che diventano 30.000 in caso di famiglie numerose con almeno quattro figli a carico. I beneficiari del contributo, che copre tutti i costi di installazione dell’impianto fotovoltaico, si dovranno impegnare, inoltre, a mantenere in funzionamento l’impianto stesso per un determinato numero di anni.