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Sostenibilità: Eset e Reset, due proposte per trasparenza filiera abiti usati

Sostenibilità: Eset e Reset, due proposte per trasparenza filiera abiti usati
08 novembre 2017 | 11.13
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Si chiamano 'Eset' e 'Reset' e sono due proposte per migliorare il livello di trasparenza e controllo della filiera degli indumenti usati. Le ha lanciate oggi a Ecomondo Humana People to People Italia, ente umanitario che finanzia i propri progetti di solidarietà e sviluppo grazie agli indumenti raccolti mediante circa 5000 contenitori distribuiti in 1.200 Comuni italiani.

Humana People to People Italia ha presentato le sue proposte durante l'incontro intitolato 'Indumenti usati: come controllare le filiere?' che ha riunito alla Fiera riminese operatori e stakeholder del settore: Eset, uno strumento finalizzato a garantire filiere etiche, solidali, ecologiche e trasparenti che, grazie a ricostruzioni puntuali dei flussi operativi, economici e delle merci, consente dettagliate verifiche da parte di enti terzi indipendenti e Reset, un modello di gara per l’affidamento del servizio di raccolta pensato per premiare gli operatori e le filiere sani e solidali.

Eset è il primo sistema di verifica dell’intera filiera degli indumenti usati da parte di un ente terzo che Humana ha sviluppato insieme all’ente di certificazione internazionale Bureau Veritas. Le chiavi qualitative per poter garantire una filiera Eset sono la tracciabilità (la capacità di ricostruire la storia e il percorso dell’indumento mediante l’identificazione dei flussi materiali e dei vari operatori della filiera), la capacità di avere una struttura operativa stabile e un adeguato sistema di procedure e la verificabilità di tutta la filiera da parte di enti terzi ed indipendenti.

Bureau Veritas ha già testato lo strumento su Humana. Partendo da se stessa, Humana intende quindi promuovere la cultura Eset anche agli altri operatori di settore. "Gli affidatari del servizio e gli operatori sani della raccolta - ha spiegato la presidente di Humana Italia, Karin Bolin - devono allearsi per recuperare forza e protagonismo nel settore, anche grazie all’adozione di strumenti che consentano un effettivo controllo delle filiere. La fiducia dei cittadini verso il settore va protetta ed è inammissibile che continuino a esistere vuoti di responsabilità che consentono la proliferazione dei comportamenti illeciti".

Reset è invece un nuovo modello di bando di gara finalizzato a premiare tutti gli operatori sani della solidarietà, 'resettando' le regole del gioco attuali. Humana propone di ridimensionare il peso dell’offerta economica nelle gare, dando invece centralità agli aspetti tecnici, sociali e di controllo delle filiere. Il nuovo modello di bando prevede, ad esempio, una macrodistribuzione dei punteggi che premi le migliori offerte tecniche, oltre all’inclusione di aspetti sociali e solidali nell’offerta tecnica stessa, e l’inserimento nei requisiti di elementi a favore della legalità e trasparenza della filiera.

"Da un lato - ha spiegato Pietro Luppi, direttore di Occhio del Riciclone - continuano a esserci gare che favoriscono in modo aprioristico soggetti non profit radicati sul territorio senza porre reale attenzione sul controllo delle filiere e neanche sull’effettività e concretezza dei risultati solidali, dall’altro cresce la tendenza a fare gare dove vige l’impersonalità assoluta delle offerte al massimo rialzo, dove vince chi promette più denaro alla stazione appaltante".

"La grande sfida - ha concluso Alessandro Strada di Humana - sarà quella di mantenere un’imparzialità rigorosa e assoluta nella selezione, evitando da un lato i criteri ristrettivi che riducono l’ammissibilità a pochissimi soggetti sul mercato e ricercando dall’altro la massima qualità, rendicontazione e verificabilità delle promesse solidali".

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