Uno tra i settori più colpiti dalla guerra in Ucraina
L’avicoltura, unica filiera zootecnica totalmente autosufficiente, ad esclusione del solo approvvigionamento delle materie prime per la mangimistica, è tra i settori più colpiti dalla guerra in Ucraina. Nel I trimestre 2022, a fronte di un aumento generalizzato dei costi agricoli del 18,4%, la filiera avicola ha registrato incrementi dei costi produttivi del 21,1% per la carne e del 50% per le uova (dati Ismea). Ad incidere maggiormente è il costo vertiginoso dei mangimi, che assorbono il 60% dei costi di produzione, aumentati del 33% nel primo trimestre 2022 e di un ulteriore 40% ad aprile su base annua. A fare i conti sulle conseguenze del conflitto è Unaitalia durante l’assemblea nazionale a Roma.
In particolare, solo ad aprile 2022 il mais è cresciuto del 59%, la soia del 15% e l’orzo del 90%. Criticità queste, che si inseriscono in uno scenario sempre più complesso, caratterizzato dall’uscita dalla fase pandemica e dai problemi di approvvigionamento e logistici a livello mondiale, e dagli effetti indiretti della guerra in Ucraina.