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Ue, Gentiloni: "No recessione ma rallentamento"

L'intervento del commissario Ue in video collegamento al congresso internazionale delle Camere di commercio

Ue, Gentiloni:
27 ottobre 2023 | 14.02
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“Non siamo in un contesto di recessione ma di rallentamento è fondamentale sfruttare al meglio tutti gli strumenti e le risorse che abbiamo a disposizione”. Così il commissario Ue, Paolo Gentiloni, intervenendo in video collegamento al congresso internazionale delle Camere di commercio, in merito all'andamento dell'economia continentale.

“In Ue - ha osservato - siamo in una fase di rallentamento sotto gli effetti la stretta inflazionistica e di una domanda globale che rimane debole. Pesano soprattutto incertezze legate alla ripresa dell'economia cinese e soprattutto legate alla guerra ancora in corso in Ucraina e al rischio di un escalation in Medio Oriente dopo l'attacco terroristico di Hamas e tuttavia abbiamo un mercato del lavoro che rimane forte, tassi di inflazione più che dimezzati rispetto al picco dell’ottobre 2022, è un'economia che in questi anni ha dimostrato una notevole capacità di far fronte alla crisi. È un'economia che nonostante tutto continuerà a crescere, sia pure in modo limitato, anche quest'anno”.

“E tuttavia - ha osservato ancora - non possiamo ignorare i segnali di preoccupazione, gli indicatori di fiducia e i portafogli ordine delle imprese rimangono deboli, l'accesso al credito si restringe, le strozzature lungo le catene di approvvigionamento globali rischiano di acuirsi , se si fa strada la logica del protezionismo”

“In un momento di tensioni commerciali globali, dobbiamo stare attenti a evitare la trappola del protezionismo, ma al tempo stesso non possiamo ignorare che altri grandi attori globali stanno portando avanti politiche industriali più attive del passato, soprattutto nel settore delle tecnologie pulite e l'Unione Europea non può permettersi di rimanere indietro in questa corsa globale alle tecnologie pulite, un settore cruciale per il nostro futuro che attrae investimenti, crescita, posti di lavoro”.

“Ne possiamo permetterci di sviluppare nuove e potenzialmente rischiose dipendenze su materie prime, prodotti, tecnologie e strategie - ha aggiunto - dobbiamo, invece, rilanciare gli investimenti in questi settori e rafforzare la competitività della nostra industria. Le nostre proposte per l'industria a emissione zero, per le materie prime critiche, sono una prima risposta in questa direzione ma credo che la competitività dell'industria europea debba essere sostenuta anche con nuove risorse comuni per finanziare progetti e beni comuni europei.

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