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Tim punta su una rete ‘aperta’ per le sfide tecnologiche del futuro

Pietro Labriola (Amministratore delegato Tim)
Pietro Labriola (Amministratore delegato Tim)
13 luglio 2023 | 13.38
LETTURA: 4 minuti

Trasformare la rete in una piattaforma aperta, Network as a Service (NaaS), per accelerare l’innovazione tecnologica e abilitare nuovi modelli di business per le Telco. E’ in sintesi la sfida per il futuro delle società di telecomunicazioni lanciata dal gruppo in occasione di ‘Tim HiTech Tomorrow Telco: focus Italia’, l’evento che si è svolto oggi presso l’Auditorium di via Oriolo Romano. Aprendo i lavori l'amministratore delegato di Tim Pietro Labriola ha ricordato come la rete sia sempre più utilizzata dai giganti del web mentre 'a risponderne' e a fare investimenti sono sempre e solo gli operatori in un settore dove la regolazione è molto forte. Ma anche qui non investe gli Ott. Anche nella separazione della rete che Tim sta facendo “dobbiamo distinguere tra la componente dell’infrastruttura passiva e l’intelligenza di rete, capire quali sono i confini diventa fondamentale” premette il ceo del gruppo.

Bisogna capire “qual è il futuro dei telco operator, perché prima o poi si dovrà convergere verso un consolidamento dei mercato e la necessità di accorpare le frequenze diventerà un must have per gestire i volumi. E se aumenti le frequenze significa che gli operatori si riducono e a quel punto bisogna capire quali sono i nuovi modelli di competizione” spiega.

Labriola prevede un mercato che “si spaccherà in due tra quello dei grandi clienti che compreranno sempre più connettività e cloud, e quello delle famiglie” un segmento questo su cui Tim è fortemente presente con il suo canale commerciale, ha rilevato l’Ad. "Il segmento consumer è il nostro punto di forza, i clienti sono l’asset che ci permetterà di avere successo" sottolinea. E così per Tim Enterprise “quello che abbiamo sempre detto è ci poteva essere la cessione di un minority stake, ma è sempre stata la parte dell'azienda che ha maggiori prospettive di crescita, quindi sarebbe un peccato alienare parte di quell'asset".

Di fatto, spiega, “stiamo lavorando in parallelo, c'è sempre un piano di back up, al tempo stesso anche per valutare opportunità di crescita. Siamo un'azienda che deve giocare in difesa ma anche in attacco, il mercato non aspetta noi, nel frattempo che affrontiamo i problemi del debito dobbiamo migliorare le performance operative ma dobbiamo dare anche un disegno strategico per il medio e lungo termine alle attività della nostra azienda che sono consumer, Tim Enterprise e Brasile”.

L'appuntamento che ha avuto luogo nell'auditorium del gruppo in via Oriolo Romano è stato condotto da Elisabetta Romano, Chief Network Operations & Wholesale Officer di Tim e Presidente di Sparkle, con la partecipazione di numerosi operatori internazionali membri del Global Leadership Forum e di alcuni dei principali rappresentanti del mercato ICT italiano. L’evento è stato anche l’occasione per presentare le evoluzioni tecnologiche di Tim sull’Edge Cloud, sul 5G Stand Alone, sulla connettività in fibra ad altissima velocità fino a 50 Giga e sulle tecnologie quantistiche per la cyber security.

Il Network as a Service su cui punta Tim trasforma la rete in una piattaforma aperta con il coinvolgimento dei principali attori del settore. Si tratta di un modello flessibile di utilizzo dell’infrastruttura di rete che permette al mondo degli sviluppatori, dagli Hyperscaler alle startup di realizzare nuovi servizi digitali da proporre sul mercato, a beneficio di cittadini, aziende e Pubblica Amministrazione. Consiste nel portare l’intelligenza della rete ed il Cloud dentro ogni centro abitato utilizzando la capillarità delle centrali Tim sul territorio italiano, tramite le Network Api (interfacce che permettono a diverse applicazioni e servizi di scambiare dati).

“Il modello di rete digitale ad altissime prestazioni reso possibile dal NaaS potrà sostenere le sfide delle Telco dei prossimi decenni" ha spiegato Elisabetta Romano. "Pensiamo ai servizi di guida autonoma, realtà virtuale, supercalcolo, sanità potenziata dai big data e sostenibilità ambientale, indispensabili per abilitare la digitalizzazione del Paese fondamentale per la crescita futura. Noi possiamo farlo - ha spiegato la manager - perché la nostra rete è la più capillare del Paese: non ci limitiamo a dotare di banda ultralarga ogni casa, ufficio o impianto produttivo, ma daremo maggior valore alle nostre centrali arricchendole del Cloud, che porteremo sempre più vicino ai nostri clienti: un vero e proprio Edge Cloud Continuum”.

Grazie alla sinergia con l’infrastruttura di Sparkle, sarà possibile allargare questo modello anche al di fuori dei confini nazionali. La rete di Tim integrata con Sparkle rappresenta, infatti, una struttura strategica chiave, con i suoi cavi sottomarini, con i suoi Hub a Milano ed in Sicilia e con i suoi PoP internazionali, confermandosi sempre di più il vero ponte infrastrutturale del Mediterraneo tra gli snodi chiave del Medio Oriente, Stati Uniti ed Europa, sui quali realizzare soluzioni di Network as a Service in ottica internazionale.

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