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Tim, ex Ilva, Ita e Stellantis: 100mila posti in ballo

E' quanto sottolinea il direttore di Milano Finanza Roberto Sommella in un editoriale

(Afp)
(Afp)
23 settembre 2023 | 17.01
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Dal futuro di Tim a quello dell'ex Ilva, di Ita e Stellantis: sono oltre centomila i posti di lavoro in ballo nelle quattro grandi partite industriali con le quali è alle prese il governo e oltre un milione di occupati nell'indotto. E' quanto sottolinea il direttore di Milano Finanza Roberto Sommella in un editoriale.

In primis il caso Tim, rileva Sommella, "colosso telefonico che occupa 40.000 dipendenti in Italia e che dovrebbe appunto operare una scissione" cedendo una parte della rete al fondo Kkr, noto anche per avere disposto la chiusura dello stabilimento Magneti Marelli a Crevalcore. In sospeso anche il dossier dell'ex Ilva "sempre in attesa di svoltare per una nuova vita con il socio indiano Mittal (4.000 dipendenti e un'intera città, Taranto, alle sue di ma incagliata in pastoie burocratiche e quasi priva di cassa)". Poi c'è la partita di Ita "che dovrebbe andare in sorte ai tedeschi di Lufthansa". Last but not least Stellantis. L'ex Fiat in Italia "occupa per la precisione 50.000 persone ma nulla si sa del progetto" promesso dal governo insieme al leader di Exor John Elkann, "per arrivare a produrre un milione di auto in più aprendo anche una gigafactory come avvenuto in Francia e Spagna".

In Italia oggi "non si fanno piani e strategie per il settore auto poiché oggi Stellantis - unico produttore mass market - non è più radicato alla storia italiana. Anzi, l'Italia è un retaggio ingombrante e poco remunerativo", osserva il presidente dell'Associazione nazionale della filiera auto, Anfia, Paolo Scudieri. "Grazie all'intelligenza e alla capacità italiana", dice Scudieri a MF, "si può ancora ovviare al disastro" ma serve impegno e "ragionevolezza" in questo e negli altri settori per oltre "centomila dipendenti coinvolti in attesa di giudizio", conclude Sommella nell'editoriale.

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