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StatisticAll: il valore delle start up e della formazione dei giovani

A Treviso proseguono gli appuntamenti con il festival della statistica e della demografia

StatisticAll: il valore delle start up e della formazione dei giovani
20 ottobre 2024 | 12.53
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Il pomeriggio della terza giornata di StatisticAll ha visto tra i protagonisti le start up italiane. Il festival della statistica e della demografia che si sta svolgendo a Treviso ha voluto dare spazio all’innovazione con il panel intitolato “Case History dal mondo startup: l’innovazione e i dati interpretati dalle giovani imprese” e diretto da Roberto Rubini, architetto ed event coordinator di ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori. L’incontro ha voluto dare un’opportunità alle imprese innovative e al mondo dei talenti. Oltre a poter raccontare la propria storia, questa call ha permesso ai partecipanti di ricevere una menzione speciale in virtù del proprio percorso imprenditoriale svolto. Ciascuna startup ha raccontato il proprio percorso fatto e le best practices messe in campo per l’uso dei dati e l’innovazione tecnologica. Sul palco si sono presentate Eflyke, IrisCheck, iThanks, Niverbec, Foodoc e Psiqa.

Altrettanto interessante l’appuntamento con il “Caffè economico” che ha visto come ospite Federico Visconti, rettore dell'Università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza in provincia di Varese. In questo appuntamento si è parlato dei dati e del loro valore, ma anche del sistema universitario e della formazione dei giovani: “Il sistema educativo ha una responsabilità: far crescere le persone dal punto di vista dei contenuti e della crescita, affinché vadano a lavorare motivati e preparati – ha spiegato Visconti – La prima specificità del mercato del lavoro in Italia è che paga poco per questo tantissimi giovani vanno a lavorare all’estero. Noi paghiamo mediamente poco anche perché abbiamo imprese piccole. A un neolaureato che si affaccia nel mondo del lavoro all’interno dell’economia italiana, la prima cosa che potrei dire è che il patrimonio di esperienze all’estero va tenuto molto vivo, perché ai miei tempi era un’opportunità molto meno presente".

"Il consiglio che posso dare: guardando alla fiaba dei tre porcellini, il terzo porcellino saggio guarda non all’immediatezza dei risultati ma alla lungimiranza. Il consiglio - ha concluso - è di una robusta educazione alla critica, alla fatica, al senso della pazienza”.

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