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Starace: "Non c'è sviluppo sostenibile senza equità sociale"

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20 ottobre 2020 | 15.54
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"Il 2020 non sarà ricordato come un anno uguale agli altri: l’impatto del Covid-19 nella memoria e nella struttura delle società ed economie è destinato a lasciare il segno. La crisi da Covid-19, che ha agito come un acceleratore di trend legati alla transizione energetica che erano già in atto, come la decarbonizzazione, l’elettrificazione e la digitalizzazione, ci ha anche mostrato che la sostenibilità non è un costo o un lusso. La sostenibilità aiuta a ridurre il rischio ed è pienamente allineata ai risultati economici e finanziari delle aziende. Le aziende sostenibili sono più resilienti, più competitive e meno rischiose. Si è ormai venuto a determinare un nuovo paradigma che considera inscindibili lo sviluppo sostenibile e l’equità sociale. Non vi è l’uno senza l’altro e la transizione energetica equa, con le opportunità che è in grado di abilitare in termini di investimenti e di nuovi posti di lavoro, rappresenta una opportunità irrinunciabile". Ad affermarlo è l'ad e direttore generale di Enel, Francesco Starace, in un intervento pubblicato sulla nuova edizione del 'Libro dei Fatti' voluto dall'editore dell'Adnkronos, Giuseppe Marra.

L’impegno di Enel verso un modello di business sostenibile, aggiunge Starace, "va oltre l’investimento nelle rinnovabili, adottando un approccio di economia circolare in tutte le sue attività, dalla generazione e distribuzione di energia elettrica fino al cliente. La sostenibilità è intrinseca all’obiettivo di ridurre l’impronta ambientale dei contatori elettronici, massimizzando il riutilizzo a fine vita dei materiali che li compongono e introducendo il concetto di sostenibilità sin dalla fase di design. Oppure nelle metriche di valutazione del livello di circolarità dei prodotti e servizi offerti ai clienti, compresi quelli industriali e della Pubblica amministrazione, per consentire scelte consapevoli e sostenibili".

A ciò, spiega l'ad di Enel, "si devono aggiungere i progetti rivolti alle smart cities, ovvero alle megalopoli di domani che già oggi assorbono il 75% dell’energia primaria globale. La transizione energetica avrà un ruolo primario relativamente al funzionamento economico e sociale nelle smart cities, combinando creazione di valore e incremento della qualità della vita delle comunità che vi abitano".

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