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Roma, la promessa di Raggi: "La metro C proseguirà fino al Colosseo"

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04 novembre 2016 | 15.16
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"Vogliamo rassicurare tutti sul fatto che il M5S intende proseguire l'attività della costruzione della linea della metro C sino ai Fori, sino al Colosseo. Lo abbiamo sempre detto, non ce lo rimangiamo". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi nel corso del Consiglio comunale straordinario su Roma Metropolitane. "Un altro punto fermo è che questa amministrazione intende proseguire i lavori della metro C fino ai Fori, magari anticipando la scadenza del 2021 e poi si ragionerà su come proseguire".

"La legge - ha continuato Raggi - dice che quando il patrimonio di una società è negativo o si ricapitalizza (e l'amministrazione utilizza i suoi soldi, i nostri soldi, per coprire questo buco) oppure l'alternativa è la trasformazione della società oppure la sua liquidazione. Noi non ce la sentiamo di poter avallare ancora una volta questo vergognoso sperpero di denaro pubblico. Noi non ricapitalizziamo. Poi siamo aperti a tutte le soluzioni, ma questo è un punto fermo".

"Ci siamo trovati una metro che da un costo preventivato di 3 mld per 25 km è arrivata a costare 3 mld e 700 milioni di euro per 19 km, quindi - racconta - abbiamo speso anche di più per due terzi del tracciato, la parte più facile, quasi tutta peraltro in superficie. Immaginiamo il costo per la tratta successiva".

"Noi - ha aggiunto - ci siamo trovati ad avere una stazione appaltante che in qualche modo avrebbe dovuto contenere le pretese del consorzio, che avrebbe dovuto assumere su di se' anche tutti i rischi dell'opera e invece il consorzio ha proposto 45 varianti. C'è stato un atto attuativo con il quale sono stati dati altri soldi, e Roma Metropolitane, che doveva svolgere ruolo di vigilanza non l'ha mai fatto".

"Non solo - ha proseguito Raggi - Abbiamo un problema economico, che non è solo il costo dell'opera lievitato all'inverosimile. Parlo di un problema di costi della società. Questa societa' dal 2012, quando all'improvviso il Cipe ha smesso di finanziare una parte dei costi, si è trovata ad avere dei costi con perdite costanti nel tempo: 2012, 2013, 2014, 2015, perdite, sempre perdite, e mai nessuno ha raddrizzato il tiro".

Spiega ancora Raggi: "Siamo qui perché quando ci siamo insediati tra le varie anomalie ne abbiamo rilevate due, che riguardavano le società partecipate, e che richiedevano un intervento urgente. Si tratta della mancata approvazione di due bilanci di due società partecipate, Roma metropolitane e Investimenti, che hanno subito fatto scattare un allarme perché la legge prevede che le società approvino i bilanci tra i 120 e i 180 giorni dalla fine dell'esercizio finanziario a cui si riferiscono". "I bilanci di tutte le società, comprese queste due, dovevano quindi essere approvati entro aprile, al più tardi entro luglio. Così non è stato", ha aggiunto.

"Ci siamo interrogati e abbiamo cercato di capire il motivo perché ci ritrovavamo i bilanci da approvare - ha detto ancora - Ci siamo chiesti come mai Tronca non lo avesse fatto. Abbiamo iniziato ad approfondire il ruolo e l'attività di Roma Metropolitane. Abbiamo un problema economico della società, che dal 2012, quando all'improvviso il Cipe ha smesso di finanziare una serie di costi, ha iniziato ad avere sempre perdite".

"Che cosa ha fatto Tronca? - ha proseguito la Raggi - Ha preso gli anni, ha sommato le perdite, 16 milioni, e ha approvato un debito fuori bilancio sanando dal 2012 al 2015, mentre negli ultimi due anni, 2015 e 2016, abbiamo perdite per 9 milioni di euro".

"Non è assolutamente collegato il discorso dell'eventuale liquidazione di Roma metropolitane con il proseguimento o meno della metro C: sono due aspetti completamente diversi. Possiamo continuare a fare la metro C anche senza Roma Metropolitane", aveva detto in precedenza il presidente della commissione capitolina Trasporti Enrico Stefano a margine dell'Assemblea Capitolina.

A chi gli chiedeva se la metro C si fermerà al Colosseo, Stefano ha risposto: "Mancando i progetti io non posso dire vado avanti o no, però c'è l'intenzione di prendere la decisione più positiva per la città. Quindi se ci sono le condizioni per andare avanti non è che noi a priori diciamo non andiamo avanti però ci devono essere le condizioni e la sostenibilità trasportistica per andare avanti".

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