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Prada, nel 2023 ricavi corrono a 4,7 mld (+17%)

Il forte brand momentum di Miu Miu e Prada guida la performance del gruppo. "Progressi e risultati solidi, pienamente in linea con target"

La sfilata spring-summer 2024 di Prada
La sfilata spring-summer 2024 di Prada
07 marzo 2024 | 14.52
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Il gruppo Prada continua a crescere e archivia il 2023 con ricavi netti pari a 4,7 miliardi di euro, +17% rispetto al 2022, sostenuti dalla forte desiderabilità di Prada e Miu Miu. L'utile netto di gruppo si attesta a 671 milioni di euro, +44% anno su anno mentre le vendite retail sono pari a 4,2 miliardi di euro, +17% rispetto al 2022, con una performance molto positiva nel quarto trimestre pari a +17%. Risultati che sono il frutto di un anno "di progressi e risultati solidi, pienamente in linea con gli obiettivi" spiega il gruppo.

La redditività è in ulteriore miglioramento con un Ebit margin al 22,5%, pari a 1,1 miliardi di euro, mentre la posizione finanziaria netta è positiva per 197 milioni di euro, che riflette cash-out per investimenti di 759 milioni di euro, incluse acquisizioni strategiche in ambito real estate. Solidi, infine, i progressi nell'evoluzione strategica, organizzativa e digitale del Gruppo.

Siamo soddisfatti degli ottimi risultati raggiunti nel 2023, merito della desiderabilità dei nostri marchi - afferma Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del Gruppo Prada -. Beneficiando dell’eccellente visione creativa, il Gruppo ha conseguito una crescita di alta qualità in termini di ricavi e margini e ha aumentato gli investimenti per sostenere la crescita futura. Innovazione, dinamismo e flessibilità saranno ancora più cruciali per il nostro successo nel 2024 e sono fiducioso che la nostra organizzazione rafforzata saprà far evolvere ulteriormente il Gruppo".

Nel 2023 il canale retail del gruppo Prada ha registrato una crescita del +17% anno su anno, con una performance molto positiva nel quarto trimestre, pari a +17%, in accelerazione rispetto al terzo trimestre (+10%), che riflette crescita sottostante solida e anche una base di confronto meno sfidante in Cina. Il Gruppo ha registrato una crescita retail per 12 trimestri consecutivi, incluso il quarto trimestre, sostenuta da vendite like-for-like a prezzo pieno, con un contributo positivo sia dai volumi sia dal prezzo medio. Tale performance si è tradotta in un importante incremento della produttività retail, che, spiega il gruppo, "rimane una priorità per il futuro".

Le vendite retail del marchio Prada sono aumentate del +12% anno su anno, con una crescita solida nel quarto trimestre (+10%), in accelerazione rispetto al terzo trimestre in tutte le categorie di prodotto. La forte crescita organica di Miu Miu nel corso dell’anno, +58%, è stata sostenuta da tutte le categorie e aree geografiche, con un notevole quarto trimestre a +82% anno su anno.

"Guardando al futuro - aggiunge Andrea Guerra, amministratore delegato del gruppo Prada - siamo consapevoli della persistente incertezza dello scenario geopolitico e macroeconomico, così come delle basi di confronto sfidanti. In questo contesto, la nostra priorità per il 2024 rimane quella di sostenere la desiderabilità dei brand e perseguire l’eccellenza nel canale retail". "Come per il 2023 - prosegue Guerra - la crescita su base trimestrale potrebbe avere una traiettoria irregolare nel corso dell’anno ma la nostra ambizione rimane invariata: continuare a generare una crescita solida, sostenibile e superiore alla media di mercato".

Tra le aree geografiche più performanti c'è il Giappone, dove il gruppo ha registrato +44% di vendite retail, confermandosi così l’area con la migliore performance nel 2023, trainata principalmente dalla clientela locale e dalla crescente presenza di turisti. Anche l'area Asia Pacifico ha registrato una forte crescita nel corso dell'anno, +24%, anche a fronte di una base di confronto volatile nel 2022, caratterizzata da molteplici restrizioni in Cina.

L'Europa ha registrato un +14% nell'arco dell'anno, grazie alla domanda della clientela domestica e turistica. La crescita è stata significativa nel primo semestre, in particolare nel primo trimestre, con una progressiva normalizzazione nella seconda parte dell’anno, pur rimanendo solida. Le Americhe hanno chiuso l’anno con vendite invariate, riportando un miglioramento nel quarto trimestre, sostenuto da un moderato rimpatrio della spesa. Il Medio Oriente ha registrato una solida crescita nell'anno, +10%, nonostante l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche.

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