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Pil sotto le stime: +1,7%

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01 dicembre 2017 | 10.29
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Nel terzo trimestre del 2017 il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% nei confronti del terzo trimestre del 2016.

La stima preliminare diffusa il 14 novembre 2017 scorso aveva rilevato un aumento congiunturale dello 0,5% e un aumento tendenziale dell’1,8%.

L'Istat spiega che il terzo trimestre del 2017 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2016. La variazione acquisita per il 2017 è pari a +1,4%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,3% dei consumi finali nazionali e del 3,0% gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dell’1,2% e dell’1,6%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita del Pil per 0,7 punti percentuali (+0,5 gli investimenti fissi lordi, +0,2 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP e un apporto nullo della spesa della Pubblica Amministrazione PA). La variazione delle scorte ha fornito un contribuito negativo (-0,5 punti percentuali), mentre quello della domanda estera netta è stato positivo (+0,2 punti). Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’industria (+1,3%) e dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è diminuito del 3,6%.

MEF - I dati diffusi dall'Istat "confermano la tendenza al rafforzamento della crescita economica nel Paese" osservano fonti Mef, precisando che la revisione al ribasso rispetto alla previsione preliminare di novembre è in linea con le stime del governo.

"La lieve revisione del risultato del terzo trimestre dell'anno rispetto alla stima preliminare è comunque pienamente coerente con la previsione annuale di crescita formulata dal governo a settembre nella Nota di aggiornamento del Def, pari all’1,5% per il 2017", spiegano le fonti, osservando che "anche un incremento del Pil reale inferiore a quello registrato negli ultimi trimestri sarebbe infatti sufficiente a conseguire il tasso medio di crescita previsto per quest’anno".

"La forte crescita di investimenti ed esportazioni è di buon auspicio per i prossimi trimestri, anche perché nel frattempo i consumi continuano a salire con regolarità (0,3% sul trimestre precedente e 1,5% sul trimestre corrispondente del 2016)", concludono le fonti.

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