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Pa, Zangrillo: "1 mln di dipendenti in pensione entro il 2032, dobbiamo attirare i giovani"

Il ministro per la Pa lancia l'allarme sulla necessità di un ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione in apertura del Forum Pa.

Il ministro per la Pa Paolo Zangrillo
Il ministro per la Pa Paolo Zangrillo
21 maggio 2024 | 16.42
LETTURA: 3 minuti

L'eta dei dipendenti pubblici è alta, e questo si sa con una media di oltre 50 anni, ma entro il 2032 un milione di persone andranno in pensione. E' l'allarme lanciato dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in apertura del Forum Pa che andrà avanti fino a giovedì prossimo a Roma. "La pubblica amministrazione da qui al 2032 lascerà a casa un milione di persone che matureranno i requisiti per andare in quiescenza, noi abbiamo la necessità di sostituire queste persone e lo dobbiamo fare in un'epoca profondamente complicata" ha detto il ministro.

"Abbiamo bisogno di giovani, della generazione Zeta, che ci possono consentire di affrontare un processo di trasformazione della Pa, la digitalizzazione, in maniera rapida. Ma il tema è rendersi attrattivi verso questa categoria di persone e io penso che oggi i giovani non si accontentano più del posto fisso, chiedono altro...noi oggi dobbiamo essere una organizzazione che sa reclutare le persone e che sappia formare le persone in un processo di crescita professionale continuo, e essere capaci di misurare le performance delle persone e quindi rendere nostro il valore del merito".

Ed è così che, all'indomani delle considerazioni della Corte Conti sulla valutazione della performance dei dipendenti, che è poco efficace, Zangrillo afferma: "io ho aderito completamente all'analisi della Corte dei Conti sul processo di assegnazione e valutazione delle performance nel 2020-2022. Cosa ci dicono i dati? Che più del 90% delle nostre persone sono state valutate eccellenti ma quando vado in giro il racconto che mi fanno non è quello" ha detto il ministro. "Quindi c'è qualcosa che non funziona e dobbiamo superare un approccio troppo autoreferenziale e cercare di comprendere che se vogliamo avvicinarci alle attese degli utenti dobbiamo vivere il nostro impegno in maniera più puntuale. Quindi il tema del merito diventa imprescindibile, è una leva per gestire la crescita del valore del capitale umano". E "tutto questo - ha rimarcato - lo devono fare i dirigenti".

Di qui la contrarietà del ministro agli "aumenti a pioggia. Dobbiamo recuperare la responsabilità dei dirigenti nella gestione delle persone, questo è un punto cruciale". Per Zangrillo infatti bisogna "avere il coraggio di premiare le persone eccellenti con gli 8 miliardi di euro stanziati nella legge di bilancio per il rinnovo dei contratti, un terzo dei 24 miliardi della finanziaria e ora bisogna utilizzare al meglio queste risorse" ha sottolineato. "Le persone vanno misurate e premiate quando c'è un livello di performance, in linea con la mission delle aziende non vedo perché questo non debba succedere nella Pa. Questo vale sia per le progressioni di carriera che per i premi. Oggi abbiamo un sistema salariale che prevede una retribuzione di base, un accessorio che varia da amministrazione ad amministrazione e l'ultima parte che sono i premi di risultato che può valere fino a un 30%".

Quanto all'intelligenza artificiale e alla transizione digitale asserisce: "Dobbiamo vivere questa epoca di cambiamento non con lo spettro e la paura della perdita dei posti di lavoro ma con l'obiettivo di rendere l'innovazione tecnologica compatibile con i nostri piani di sviluppo. Sicuramente la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale stanno determinando profondi cambiamenti al nostro modo di lavorare, ci sono mestieri che muoiono ma al tempo stesso ci sono nuovi mestieri che nascono. E' un grande opportunità per tutti noi" ha detto commentando la ricerca del Forum Pa che segnala come più di 200mila dipendenti pubblici sono a rischio sostituzione.

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