I punti chiave della Commissione Ambiente da discutere ai negoziati sul clima
Dal 30 novembre al 12 dicembre, a Dubai, si svolgerà la Cop28 (Conferenza delle parti), il vertice annuale delle Nazioni Unite sul clima per determinare ambizioni, responsabilità e misure in tema di clima ed effetti dei cambiamenti climatici. L'Unione Europea, con specifico riferimento alla Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (Envi), ha stabilito le priorità dell'agenda per la prossima Cop28, sottolineando la necessità che le istituzioni abbiano un ruolo maggiormente proattivo nell'affrontare la crisi climatica. In sintesi, i punti essenziali riguardano l'aumento dei contributi per il clima, la creazione del fondo per le perdite e i danni, oltre allo stop ai sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili entro il 2025. L'edizione di quest'anno del vertice prevede inoltre la prima Global Stocktake ovvero la verifica di quanto fatto dal 2015 ad oggi e la messa a punto delle modifiche di rotta necessarie a raggiungere quanto stabilito dall'Accordo di Parigi.
Le istituzioni europee confermano l'impegno degli Stati membri dell'UE a sostenere l'obiettivo annuale di mobilitare 100 miliardi di dollari per i finanziamenti climatici fino al 2025. Un obiettivo che l'Unione Europea prevede di poter raggiungere già nel 2023, per poi concentrarsi su un nuovo traguardo successivo al 2025 che vada oltre l'importo sopra indicato.
L'agenda dell'Unione Europea intende spingere l'acceleratore sulla creazione del Meccanismo perdite e danni, impegno preso durante il vertice Cop27 dell'anno scorso e rendere operativo il fondo entro fine anno. Ricordiamo che il Meccanismo perdite e danni è deputato a sostenere finanziariamente i paesi più vulnerabili alla crisi climatica, attraverso la creazione di un apposito Fondo presso la Banca Mondiale. Inoltre, gli eurodeputati insistono circa la richiesta dell'istituzione di un meccanismo di finanza pubblica dell'UE dedicato, per fornire un sostegno adeguato per rispettare gli impegni europei di finanziamento climatico.
I combustibili fossili, tutt'oggi utilizzati in enormi quantità in diversi settori produttivi e della vita quotidiana, al punto da essere responsabili del 75% di emissioni complessive di gas serra, rappresentano un freno alla transizione ecologica. Per tale motivo il Consiglio europeo chiederà alla prossima Cop28 di Dubai di intervenire con urgenza interrompendo il prima possibile e comunque non oltre il 2025 ogni forma di sussidio, diretta o indiretta, ai combustibili fossili, sia a livello comunitario che nazionale. Un intervento quanto mai fondamentale specie considerando che nel 2022 i sussidi fossili hanno raggiunto la cifra record di oltre 900 miliardi di dollari.
Un altro punto centrale dell'agenda UE per la Cop28 riguarda l'obiettivo di triplicare la capacità di energia rinnovabile installata, portandola a 11 tW e raddoppiare il tasso di miglioramento di efficienza energetica entro il 2030, nel rispetto del mix energetico nazionale di ciascuno Stato membro. Infine, l'agenda, che sarà votata dal Parlamento Europeo nella prossima sessione plenaria, comprende la richiesta di sforzi maggiori a livello globale in diversi ambiti, quali il contrasto all'inquinamento da plastica, la limitazione dell'impatto climatico dell'industria tessile, la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto marittimo, aereo e del settore agricolo.