"Difendere la dignità del lavoro vuol dire contrastare le condizioni estreme di precarietà", prevenendo "abusi e distorsioni, perché il precariato senza futuro e senza diritti è una delle offese più terribili alla dignità del lavoro". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo a Cagliari alla Settimana sociale dei cattolici.
Inoltre, "il paesaggio del lavoro nel mondo della quarta rivoluzione industriale, quinta dice qualcuno, è una terra per la quale dobbiamo prepararci, rispetto alla quale abbiamo bisogno di strumenti di orientamento e di protezione in parte inediti".
SOTTOPAGATI - "E dobbiamo andarci in questa terra incognita - ha detto Gentiloni - dicendo innanzitutto 'no' ad una divisione da un lato tra élite digitali, cosmopolite, senza radici territoriali; e dall'altro lavoratori legati al territorio, magari sottopagati e costretti a mansioni che feriscono la loro dignità".
"Il mondo del lavoro di domani - ha aggiunto il premier - non può essere costruito su questa nuova divisione, tra i nomadi digitali e i dimenticati che fanno lavori sottopagati".