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Genova, intitolata a Francesco Coco la barca della legalità della Lega Navale Italiana Teta

Genova, intitolata a Francesco Coco la barca della legalità della Lega Navale Italiana Teta
24 settembre 2024 | 08.29
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“È stata una splendida iniziativa e abbiamo avuto l’onore e la gioia di avere una barca intitolata alla memoria di mio padre. Buon vento a Teta e alle barche sorelle impegnate nella campagna Mare di Legalità”. Così Massimo Coco, figlio di Francesco Coco, magistrato assassinato dalla Brigate Rosse nel capoluogo ligure l’8 giugno 1976 insieme agli agenti della scorta Giovanni Saponara e Antioco Deiana, ha commentanto l'evento 'Mare di Legalità a Genova' con cui ieri la 'Teta' Teta, una delle 21 imbarcazioni confiscate alla criminalità organizzata e affidate dallo Stato alla Lega Navale Italiana, è stata intitolata a Genova proprio al magistrato ucciso.

Hanno partecipato all’evento anche Francesco Coco, figlio e nipote del giudice ucciso dalle BR, il Presidente della Lega Navale Italiana, Donato Marzano e la Direttrice dell’associazione Il Porto dei piccoli, Gloria Camurati Leonardi. In rappresentanza del Comune di Genova sono intervenute l’Assessore alle attività sportive e al turismo, Alessandra Bianchi e l’Assessore alle disabilità, Lorenza Rosso e per la Prefettura, la Capo di Gabinetto, Veronica Frassinetti, che hanno espresso apprezzamento per la campagna e per l’attività sociale condotta dalla LNI in favore dei soggetti più fragili.

Il Bavaria 34, sottratto al traffico di migranti, è stato riportato sulla “rotta della legalità” dalla Lega Navale Italiana ed è gestito dalla Sezione di Lerici, che impiega l’imbarcazione nella campagna “Mare di Legalità” in iniziative culturali, sportive, di inclusione sociale e di protezione ambientale legate al mare, svolte anche in collaborazione con partner istituzionali e associazioni. Da oggi, Teta porterà sulla randa e su un gonfalone, che verrà esposto nei diversi approdi, la storia e i valori di Francesco Coco, una delle vittime della mafia e del terrorismo cui queste barche sono state dedicate per essere messe al servizio di progetti di pubblico interesse.

Il nipote ventunenne del magistrato, Francesco, ha auspicato un maggiore impegno da parte della scuola nella formazione dei giovani sulle storie di questi “eroi silenziosi”, come li ha definiti il Presidente della Lega Navale Italiana, Donato Marzano. “Il significato della campagna Mare di Legalità, che si svolge da tre mesi nei nostri mari, è - ha aggiunto - quello di dare voce e ricordo delle storie e dei valori delle vittime della mafia e del terrorismo che hanno spinto alle estreme conseguenze il loro spirito di servizio. Ringrazio Massimo Coco e suo figlio per la loro testimonianza e per aver raccontato di anni difficili che hanno caratterizzato la nostra storia. Francesco Coco e Teta navigheranno insieme per proiettare la legalità e i valori della LNI dal mare verso i territori”.

In questa occasione, è stata presentata la collaborazione nazionale tra la Lega Navale Italiana e l’associazione Il Porto dei piccoli per l'avvicinamento al mare e alla vela di bambini sottoposti a percorsi di cura. Dopo le prime attività estive, la sinergia si consoliderà nei prossimi mesi con il progetto “Sailing for Family Building” sviluppato con la Lega Navale Italiana Delegazione Universitaria di Roma e con attività ludico-ricreative nelle sedi della LNI, negli ospedali e a bordo delle barche della legalità tra i locali poli del Porto dei piccoli e le Sezioni della Lega Navale di Milano, Torino, Napoli, Ravenna, Trieste, Napoli, La Spezia, Lerici, Fiumicino, Genova, Genova Sestri e Ostia.

La campagna “Mare di Legalità” approderà nei prossimi giorni in Adriatico e sarà incentrata su attività di monitoraggio ambientale in collaborazione con l’Università di Bari e di formazione nautica in favore di studenti che parteciperanno alla prossima edizione della Barcolana a Trieste.

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