Sarà nelle conclusioni del Consiglio europeo ma Draghi spinge per decidere prima della pausa estiva
Il tetto Ue al prezzo del gas sta diventando una misura più condivisa, quando fino a ieri era soprattutto una proposta italiana. E questo è un passo in avanti significativo. Ora, però, il fattore chiave diventa il tempo. Perché la lentezza nel processo decisionale potrebbe far accumulare un ritardo utile a Mosca per mettere in ginocchio l'Europa in vista dell'Inverno. Per questo, quello che sarà scritto nelle conclusioni della riunione del Consiglio Europeo che si sta tenendo a Bruxelles avrà un peso rilevante.
Nel testo, per ora, è stato inserito un passaggio in cui si richiamano esplicitamente le conclusioni del summit del 30 e 31 maggio, nelle quali si citava espressamente la possibilità di introdurre un tetto al prezzo del gas. "Alla luce dell’uso del gas come arma da parte della Russia e richiamando le conclusioni del 30 e 31 maggio, il Consiglio Europeo invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi, nell’ottica di assicurare la fornitura di energia a prezzi abbordabili". E' ancora un impegno troppo generico. Questo passaggio, al paragrafo 23, è stato inserito nelle conclusioni riguardanti le questioni economiche e viene considerato un buon punto di partenza, dato che l’energia ufficialmente non è tra i temi in agenda, essendo considerato divisivo perché tra i Paesi Ue non c’è consenso esplicito sul tetto al prezzo del gas. Ma può e deve essere migliorato se si vuole arrivare a una misura efficace in tempi ragionevoli.
Il rischio, concreto, è che la decisione arrivi troppo tardi. Ne è consapevole il premier Mario Draghi che spingerà perché la Commissione acceleri il suo lavoro. L’Italia preme perché decisioni vengano prese prima della pausa estiva mentre fonti Ue, ieri, hanno indicato come orizzonte più probabile settembre-ottobre. Molto dipenderà anche da come andrà la discussione tra i leader, che si terrà domani.
Mostra un cauto ottimismo il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. "Il tetto è un'idea proposta dall'Italia in tempi non sospetti; ha avuto fortissime resistenze in Europa, però adesso stanno capendo che forse è l'unica strada percorribile". Il fatto che nelle conclusioni del vertice si ottenga questo passo sul tetto al prezzo del gas "è molto importante, è una buona notizia per l'Italia" ed è "segno che il governo ha lavorato bene", ha sintetizzato il segretario del Pd Enrico Letta al suo arrivo al prevertice dei socialisti europei. Però poi aggiunge: "Ovviamente adesso va costruito e applicato". Va costruito e applicato in tempi ragionevoli. Altrimenti rischia di diventare inutile.
Lo scenario si fa più complicato, giorno dopo giorno. Perché se da Mosca il Cremlino continua a parlare di una riduzione dei flussi "a causa di problemi di manutenzione tecnologica", la possibilità che Putin voglia utilizzare anche il gas per mettere pressione all'Europa è ormai considerata una certezza. Per questo l'obiettivo del regolamento Ue sullo stoccaggio dell'energia, appena approvato dal Parlamento europeo, è stato rivisto: è indispensabile riempire almeno all'80% gli impianti di stoccaggio del gas entro il primo novembre 2022 per proteggere i cittadini europei da eventuali shock di approvvigionamento. L'inverno, da questo punto di vista, è vicinissimo. E il tempo stringe, per gli stoccaggi e per il tetto al prezzo del gas.
(di Fabio Insenga)