Misure taglia-deficit al Consiglio dei ministri. Ottimismo di Tria: "Credo che l'Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee"
di Luana Cimino
"Non vedo ostacoli per un accordo" con la Commissione europea per evitare la procedura sui conti. Esprime ottimismo il ministro dell'Economia Giovanni Tria al seminario organizzato dall'Università di Tor Vergata a Villa Mondragone 'Capitalism, global change and sustainable development. The future of globalization', sulle chance di scongiurare l’azione disciplinare Ue sul bilancio.
L’offerta italiana, con la prima parte delle misure taglia-deficit in legge di assestamento, è attesa in Consiglio dei ministri. Tria è convinto della ricetta messa sul piatto per persuadere Bruxelles: "Io credo che l'Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee e per questa ragione sono ottimista su una buona soluzione sulla procedura", scandisce.
"Per un'economia a crescita ‘zero’, il target di deficit al 2,1% per l'anno in corso rappresenta una politica fiscale più che prudente e stiamo andando verso questo livello di deficit grazie a una gestione delle finanze pubbliche prudente - spiega - anche se noi stiamo attuando le politiche sociali programmate con l'ultima legge di bilancio". Nell’assestamento, che per legge si approva entro il 30 giugno, "possiamo registrare, dopo il controllo della Corte dei Conti, come la nostra politica di bilancio molto prudente - insiste - ci sta portando in modo naturale entro livelli di sicurezza del deficit e non c'è bisogno di tagliare nulla dei programmi di spesa già approvati".
Un miglioramento dei saldi reso possibile - oltre che dal congelamento di due miliardi di spese ministeriali - da entrate migliori delle attese, con i rialzi del gettito Iva per la fatturazione elettronica, extra dividendi delle partecipate e l’accordo con il gruppo del lusso Kering che verserà alle Entrate 1,2 miliardi per chiudere un contenzioso fiscale. A tutto questo vanno aggiunte le minori uscite in base ai programmi di spesa approvati.
In autunno, infatti, il governo potrà contare sui risparmi del Reddito di cittadinanza e di Quota 100, che potrebbero arrivare fino a 3 miliardi. Anche se al momento appare difficile convincere Bruxelles dell’esistenza di queste risorse. “Adesso stiamo vedendo in che modo dimostrare alla Commissione europea che questi risparmi esistono" riferisce Tria, spiegando che "i dati del primo semestre e le previsioni del secondo ci dicono che la spesa sarà sostanzialmente inferiore".
Per il futuro l'idea "è quella di tenere il deficit basso e continuare con l'obiettivo di diminuzione del debito non attraverso l'innalzamento delle tasse ma attraverso più basse spese correnti: questo è il nostro impegno verso il Parlamento e stiamo lavorando per soddisfare questo mandato con la prossima legge di bilancio".
Da qui la necessità di trovare interventi alternativi per disinnescare 23 miliardi di rialzi Iva nel 2020. Ed è proprio sul prossimo anno che si gioca la partita più difficile per il governo, con Bruxelles che chiede impegni certi per il risanamento e il vicepremier Matteo Salvini che punta dritto verso la flat tax. Sui tagli fiscali “si sta vedendo tutto quanto, certamente fa parte dei nostri obiettivi", si limita a dire il ministro.