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TARI 2024: le istruzioni sulle scadenze

Si avvicina la scadenza della TARI 2024 per diversi Comuni italiani. Chi deve pagare la tassa sui rifiuti entro il 31 luglio prossimo? Dai soggetti obbligati alle modalità di pagamento

TARI 2024: le istruzioni sulle scadenze
26 luglio 2024 | 11.27
LETTURA: 4 minuti

Entro il 31 luglio diversi contribuenti di vari Comuni italiani sono chiamati al pagamento della TARI 2024.

La tassa sui rifiuti è dovuta dai contribuenti possessori o detentori a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Le scadenze da rispettare e le agevolazioni previste sono stabilite dai regolamenti comunali. I contribuenti devono quindi provvedere alle apposite verifiche, sulla base della propria residenza.

Il punto sulle istruzioni da seguire e le modalità di pagamento.

TARI 2024: chi deve pagare la tassa sui rifiuti ed entro quale scadenza

Chi è chiamato al pagamento della TARI 2024? La tassa sui rifiuti è disciplinata dalla Legge di Bilancio 2014 e deve essere corrisposta per il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Sono escluse dall’applicazione del tributo locale le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.

Nel caso di più possessori o detentori, i soggetti sono obbligati in solido all’adempimento tributario.

In linea generale le scadenze per il pagamento della TARI sono tre;

  • 1° acconto entro la fine di 30 aprile;
  • 2° acconto entro la fine di 31 luglio;
  • saldo entro il 31 dicembre 2024.

La scadenza per il pagamento della TARI varia da Comune a Comune, dal momento che la riscossione della tassa sui rifiuti per i servizi di raccolta, trasporto e smaltimento o recupero dei rifiuti urbani è responsabilità di tali enti locali.

Per avere certezza sui termini di pagamento si deve quindi controllare i regolamenti locali in cui il contribuente ha la propria residenza. Per diversi Comuni una delle scadenze in calendario è quella del 31 luglio 2024. Tra questi, ad esempio, il Comune di Roma e quello di Firenze.

TARI 2024: il calcolo della tassa sui rifiuti

Dopo aver chiarito chi è chiamato al pagamento della TARI ed entro quali termini, che possono variare a seconda del Comune di residenza del contribuente, passiamo alle modalità di calcolo della tassa sui rifiuti.

L’importo da pagare è determinato sulla base della superficie dell’immobile preso in considerazione.

Per calcolare la somma dovuta si deve considerare le superfici dichiarate o accertate ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti.

Il Comune, per le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all’80 per cento della superficie catastale.

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TARI 2024: le modalità di pagament

Così come le scadenze dei versamenti, anche le modalità di pagamento della TARI variano da Comune a Comune.

Sono generalmente tre le possibilità tra cui i contribuenti possono scegliere:

  • pagamento con modello F24;
  • pagamento con bollettino postale;
  • pagamento con MAV.

Nel caso di pagamento tramite modello F24 è necessario utilizzare l’apposito codice tributo 3944. Si dovrà inserire la sequenza di cifre nella sezione “IMU ed altri tributi locali”. Si dovrà inoltre indicare il “codice ente/codice comune” relativo al proprio Comune di residenza.

Fino al 2020 la TARI e la TEFA sono stati due tributi versati insieme. Attualmente la TEFA, tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente, deve essere corrisposta in modo scorporato.

I codici tributo per il versamento sono stati stabiliti dalla risoluzione numero 5/2021 dell’Agenzia delle Entrate. Nello specifico devono essere indicati quelli che seguono:

  • “TEFA”, per il pagamento del tributo;
  • “Tefn” per il pagamento degli interessi;
  • “Tefz” per il pagamento delle sanzioni.

TARI 2024: agevolazioni e riduzioni

Anche le agevolazioni tariffarie per i cittadini in situazione di difficoltà economica possono essere stabilite dai Comuni.

Sono inoltre previste riduzioni, sia obbligatorie che facoltative. Le riduzioni obbligatorie si riferiscono a determinate situazioni:

  • mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, per il quale è prevista una riduzione 20 per cento;
  • esecuzione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento;
  • interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente.

Una riduzione della tassa sui rifiuti è riconosciuta anche per i pensionati esteri, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia. In questo caso la riduzione prevista per i soggetti non residenti nel territorio dello Stato per la tassa è di due terzi.

Tra le riduzioni facoltative, invece, rientrano le seguenti:

  • abitazioni con unico occupante;
  • abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o ad altro uso limitato e discontinuo;
  • locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente;
  • abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per piu’ di sei mesi all’anno, all’estero;
  • fabbricati rurali a uso abitativo.

Anche in questo caso si dovrà fare riferimento al regolamento comunale in cui il soggetto ha fissato la sua residenza.

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