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Scadenza del concordato preventivo biennale senza deroghe: adesione entro il 31 ottobre

Il 31 ottobre è il termine ultimo per aderire al concordato preventivo biennale. Una scadenza perentoria che non sarà prorogata

Scadenza del concordato preventivo biennale senza deroghe: adesione entro il 31 ottobre
30 ottobre 2024 | 15.41
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Scadenza a stretto giro per il concordato preventivo biennale.

Le partite IVA che applicano gli ISA e i contribuenti in regime forfettario potranno aderire al patto con il Fisco per il biennio 2024-2025 entro il 31 ottobre, un termine perentorio e per il quale non si annunciano novità.

Esclusa l’ipotesi di una proroga, bisogna sottolineare che non sarà possibile aderire mediante dichiarazione dei redditi tardiva e quindi entro 90 giorni dalla scadenza.

C’è tempo fino al 31 ottobre per aderire al concordato preventivo biennale

L’adesione al concordato preventivo biennale per l’anno in corso si lega al termine di presentazione della dichiarazione dei redditi ed è quindi il 31 ottobre l’ultimo giorno per esprimere la propria scelta di applicazione della misura.

Il patto con il Fisco, che dal prossimo anno avrà una propria autonoma scadenza fissata per il 31 luglio, è quindi ormai alle battute finali. Per i soggetti ISA, dal punto di vista operativo, l’accettazione del conto proposto dall’Agenzia delle Entrate passa dalla compilazione dell’apposito modello, da trasmettere unitamente alla modulistica per l’applicazione degli Indici di affidabilità fiscale.

Per i forfettari, ammessi al concordato in via sperimentale per una singola annualità, è direttamente dal modello Redditi, mediante la compilazione del quadro LM, che sarà possibile esprimere la propria scelta.

Vale la pena evidenziare che sul termine ormai prossimo non sono previste proroghe o rinvii, così come evidenziato a più riprese dal MEF per voce del Viceministro Maurizio Leo.

Nonostante le difficoltà operative legate alle numerose modifiche normative introdotte nei mesi, ad ultimo con il DL Fiscale collegato alla Manovra 2025, un rinvio della scadenza non è possibile tenuto conto della finalità del gettito che deriverà dalla misura.

L’esito del concordato preventivo biennale sarà valutato per stabilire i margini a disposizione per un ulteriore intervento sulle aliquote IRPEF e, in caso di risultati particolarmente positivi, per la richiesta di estensione del regime forfettario fino alla soglia di 100.000 euro.

Il termine è perentorio, ma resta possibile l’adesione dal 2025

Nessun termine aggiuntivo quindi, neppure guardando alle regole in materia di dichiarazione dei redditi tardiva.

Seppure la scadenza per aderire al concordato preventivo biennale sia legata, per l’anno in corso, alla presentazione della dichiarazione dei redditi, non sarà possibile rientrare tra i beneficiari del patto con il Fisco presentando il modello dichiarativo tardivamente entro i 90 giorni successivi al 31 ottobre.

Un chiarimento che è stato fornito dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 18/E del 17 settembre, definendo quindi tassativa e perentoria la scadenza del concordato preventivo biennale.

Chi volontariamente non opterà per l’applicazione dell’istituto per l’anno in corso, potrà in ogni caso aderirvi successivamente e già per il periodo d’imposta 2025-2026, senza attendere che si concluda il primo biennio del concordato. Un chiarimento, questo, resto noto dalla stessa Agenzia in una delle FAQ pubblicate sul proprio portale.

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