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Bancomat: meno sportelli, biometria, un caffè e commissioni sul contante

510 milioni di prelievi nel 2020 ma il bancomat si prepara a una nuova esistenza per ridurre l'uso del cash e offrire servizi evoluti

Bancomat: meno sportelli, biometria, un caffè e commissioni sul contante
04 maggio 2021 | 12.15
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Un comunicato dell'AGCM dello scorso dicembre annunciava: “L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Bancomat S.p.A. che trae origine da una comunicazione inviata all’Autorità dallo stesso circuito. Il procedimento riguarda il progetto relativo al servizio di prelievo di contante con la carta bancomat presso gli sportelli bancari automatici (ATM) convenzionati. Tra le novità più importanti si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo - da parte del consumatore - direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’ATM”.

Stiamo parlando, quindi, di una possibile sostituzione delle commissioni interbancarie con l'applicazione al titolare della carta di un'eventuale commissione, definita in via autonoma da ciascuna banca proprietaria, sui prelievi di contante al bancomat. Ma quante sono le transazioni bancomat? Spiega Proiezioni di Borsa: “Per l’esattezza nel 2020 sono stati effettuati 510 milioni di prelievi per un controvalore di 80 miliardi. Effettuando un calcolo veloce, considerando una commissione di 1 euro, per semplificare, otterremmo un totale di 510 milioni di euro di commissioni”.

Sembra avere già anticipato questo passaggio il gruppo olandese Ing (Conto Arancio) che ha annunciato la chiusura dal primo luglio delle proprie 63 casse automatiche sparse sul territorio nazionale e la contestuale riduzione delle filiali da 30 a 23. Anche in Europa i segnali indicano una riduzione degli sportelli: è notizia recente che Deutsche Bank chiuderà quest'anno 150 filiali e consentirà ai dipendenti di lavorare da casa fino a tre giorni alla settimana, una volta riaperti gli uffici.

È chiaro che l’ATM come mero distributore di contanti è un tipo di esperienza che comincia a essere superato da modelli di relazione più articolati, anche, se non soprattutto, indipendenti dallo sportello. Prima di tutto, il bancomat sta diventando un punto di accesso alle funzionalità bancarie tipiche del mobile banking e dell’internet banking, garantendo la possibilità di passare da un dispositivo all’altro senza distinzione di procedure e di funzioni. In questo senso, la plastica nemmeno serve più: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e altre già da diverso tempo consentono prelievi di contanti senza carta sui loro ATM attraverso le app di mobile banking. Inoltre, gli sportelli hanno cominciato ad accogliere operazioni alternative al prelievo come i pagamenti di bollettini postali e Cbill, le ricariche dei cellulari e delle prepagate. Infine, in una sorta di modello ibrido, gli ATM stanno cominciando a sperimentare modelli di consulenza attraverso videobanking in spazi riservati, anche con caffè e bibite offerte, per offrire un prestito istantaneo pre-approvato, il rilascio di una carta di credito o altre funzionalità finora riservate al contatto diretto. Intanto, anche la biometria si affaccia al mondo bancomat: la spagnola Caixa Bank ha sviluppato il riconoscimento facciale biometrico come modalità sicura in alternativa al pin per l'erogazione dei servizi dei propri bancomat.

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