''La Marina oggi è in mare come non lo è mai stata negli ultimi quaranta anni per far fronte al fenomeno del terrorismo, eco terrorismo e della pirateria. Per questo siamo così tanto in mare in questo momento storico. Dobbiamo proteggere le navi italiane che operano nel mondo''. Lo sottolinea il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare l'Ammiraglio Enrico Credendino, a Maredì, il programma di approfondimento sull'economia del mare di Confitarma, dedicato oggi al tema della sicurezza.
''L'impatto della pirateria è ancora attivo nel golfo di Guinea e nell'Oceano indiano'', spiega Credendino, che continua: ''Gli atti di pirateria si sono spostati tra stretto di Malacca, Singapore e west Africa, il Golfo di Guinea dove abbiamo registrato episodi molto violenti che ci preoccupano perché difficile da proteggere le nostre navi, perché non possiamo imbarcare difensori armati perché non è consentito dalle locali autorità''.
''Le nostre navi sono molto tecnologiche e c'è bisogno di personale molto professionale per la cybersicurezza e servono esperti in tutte le discipline tecnologiche, del diritto del mare, fino a medici'', sottolinea poi Credendino.