La valuta diventa un'arma di geopolitica, ma il nuovo status costringe il regime a stabilizzare le quotazioni
Il renmbimbi ha superato il dollaro nelle transazioni da e per la Cina transfrontaliere toccando livelli record in una strategia che evidenzia non solo i legami più stretti con la Russia ma anche il tentativo di Pechino di rendere 'globale' la sua valuta e ridurre la dipendenza dal biglietto verde. Lo confermano i dati - analizzati dal Financial Times - che mostrano come a luglio il 53 % delle transazioni in entrata e in uscita della Cina ha utilizzato la valuta nazionale: i risultati diffusi dalla State Administration of Foreign Exchange mostrano un netto incremento rispetto al livello di circa il 40 % toccato nello stesso mese del 2021 con un percorso parallelo e inverso sul dollaro, soprattutto nelle transazioni commerciali.
Come detto la diffusione della valuta cinese ha registrato un balzo dopo che le sanzioni statunitensi - provocate dall'invasione dell'Ucraina - hanno limitato la capacità della Russia di effettuare transazioni in dollari, chiudendo a Mosca la 'porta' del sistema di pagamenti Swift. La stessa governatrice della banca centrale russa Elvira Nabiullina ha riconosciuto l'aumento del ricorso delle aziende russe alla valuta cinese per scambi commerciali, transazioni finanziarie e depositi. Peraltro, ricorda il FT, la crescita degli scambi commerciali in renminbi è stata anche aiutata dalle linee di swap valutari che Pechino ha aperto o rinnovato nel corso del 2023 con Arabia Saudita, Argentina e Mongolia, tutti produttori di materie prime con beni che la Cina desidera. Dal 2022, sono state istituite anche nuove strutture di compensazione per il renminbi in Laos, Kazakistan, Pakistan, Brasile e Serbia.
Questa internazionalizzazione comunque - visti i suoi chiari obiettivi geopolitici - 'costringe' la Cina a mantenere stabile il suo tasso di cambio con il dollaro USA così da incoraggiare i partner commerciali a effettuare più transazioni in renminbi. Non si tratta del primo sforzo di Pechino per internazionalizzare il renminbi ma i precedenti avevano subito un duro colpo dopo che la banca centrale di Pechino aveva messo in atto una svalutazione della valuta nel 2015 per combattere un rallentamento della crescita economica. A livello globale, il renminbi resta ancora lontano dal dollaro coprendo solo il 4,74 percento dei pagamenti globali, dietro il dollaro, l'euro e la sterlina, secondo i dati più recenti della rete Swift. Ma questo quadro è condizionato dal fatto che al sondaggio mancano le informazioni di altri sistemi di pagamento, anche se la maggior parte dei trader di valuta estera preferisce ancora fare trading tramite il dollaro.