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Cida: "Su pensioni guerra dirigenti contro scippo governo"

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14 dicembre 2018 | 15.52
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"Se il governo sbaglia, dobbiamo protestare anche duramente. E oggi è soltanto l'inizio: siamo pronti a portare in tutte le sedi istituzionali e nei tribunali, compresa la Corte costituzionale, le norme" che il governo si appresta a scrivere sul contributo di solidarietà delle cosiddette pensioni d'oro. "La guerra è cominciata oggi e proseguirà in tutte le sedi". Lo ha detto Giorgio Ambrogioni, presidente di Cida, la Confederazione dei dirigenti privati e pubblici, dal palco dell’assemblea tenutasi oggi al Teatro Nuovo di Piazza San Babila, a Milano, organizzata da alcune delle associazioni dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, fra cui Cida, Confedir, Assdiplar, magistrati ed avvocati dello Stato, diplomatici, militari e medici, a cui hanno partecipato circa mille delegati, in rappresentanza di circa 850mila persone.

"Di fronte a un emendamento alla Legge di Bilancio che equivale a uno scippo malamente camuffato da contributo di solidarietà non possiamo rimanere inerti", ha continuano Ambrogioni. "Dobbiamo protestare duramente e portare alla Corte costituzionale" una legge "che nasce male, che è frutto di speculazioni ideologiche, di rancori personali, di invidia sociale portata a metodo di governo". Il governo "oggi inizia a scrivere le norme che ci riguardano e il nostro messaggio è 'noi non ci stiamo'".

Lo strumento della protesta delle associazioni dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità è una mozione, "nella quale chiediamo al governo e alle istituzioni parlamentari di accantonare l'ipotesi di un contributo di solidarietà e di aprire subito un tavolo di discussione non ideologico che sgombri il terreno da iniziative ingiuste contro le nostre categorie".

L'obiettivo del tavolo, ha continuato Ambrogioni, è "realizzare la vera solidarietà attraverso l'utilizzo della leva fiscale e attuare celermente una netta separazione fra previdenza e assistenza". Il presidente di Cida ha ribadito il "no a forme di assistenzialismo" e ha sottolineato che lo Stato finora "si è dimostrato incapace di intaccare l'enorme massa di evasione fiscale e contributiva che zavorra i conti pubblici. E oggi non si parla più di contrasto all'evasione fiscale, forse perché è più facile scovare i pensionati, i cui redditi sono negli elenchi dell'anagrafe tributaria e che hanno fatto i loro doveri di contribuenti".

A margine dell'assemblea Ambrogioni ha spiegato che "le pensioni non devono essere toccate, soprattutto i contributi regolarmente versati per tutta una vita di lavoro. Quello che chiediamo è che la solidarietà si realizzi attraverso la leva fiscale, la mutualità fiscale. Questo è il passaggio obbligato: serve un contrasto forte all'evasione fiscale e all'elusione fiscale, temi di cui non si parla più".

Per aiutare le nuove generazioni, ha continuato Ambrogioni, occorre "destinare riforme importanti a scuola, ricerca, ambiente, infrastrutture materiali e immateriali, perché il futuro del nostro Paese è nei nostri giovani. Sono risorse importantissime e le dobbiamo coltivare e dobbiamo tutelare".

Dal palco dell'assemblea Michele Poerio, presidente di Federspev e del Forum Nazionale dei Pensionati, ha detto che il contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro "è un vero e proprio esproprio sovietico. E noi ci opponiamo con tutte le forze a questa ennesima rapina". Negli ultimi undici anni, ha spiegato, "siamo stati penalizzati per otto anni con il blocco delle perequazioni, ossia con gli aumenti Istat, e siamo stati penalizzati per ben due volte, per due trienni, con un contributo di solidarietà".

Poerio ha evocato diverse forme di "disobbedienza civile" contro le norme che il governo si appresta a scrivere, anche ricorrendo a uno sciopero dei consumi. "Ci trasferiremo nei paesi con sistemi fiscali più favorevoli e soprattutto utilizzeremo l'arma del voto". Il presidente di Federspev e del Forum Nazionale dei Pensionati ha detto che "sarà una lotta dura, perché finalmente i pensionati hanno capito che aggregandoci in questo momento rappresentiamo oltre 850mila reali iscritti, che con l'indotto famigliare e con quello 'amicale' superiamo abbondantemente i due milioni di persone".

Nel suo intervento Guido Carella, presidente di Manageritalia, ha sottolineato che "il Movimento 5 Stelle sta proponendo con inaudita violenza una rapina sociale" con il contributo di solidarietà. "E ci spaventa la reiterazione di chi colpisce sempre chi non può se non subire. Non è possibile che i pensionati siano sempre gli unici a rispondere alla richieste di solidarietà".

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