Il piano industriale al 2025 "delinea una nuova fase di sviluppo del Gruppo Bper con obiettivi ambiziosi ma che sappiamo essere alla nostra portata, facendo leva sui ragguardevoli risultati raggiunti oggi in termini di miglioramento del posizionamento competitivo, redditività e qualità del credito". Lo afferma l'amministratore delegato di Bper, Piero Luigi Montani, commentando il nuovo piano. L’utile netto atteso al 2025 di 800 milioni di euro "sarà raggiunto grazie al potenziamento delle nostre fabbriche prodotto nei business strategici del gruppo rafforzando il nostro modello di banca multi-specialista, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la componente commissionale all’interno dei ricavi".
Il nuovo piano "ci consentirà di evolvere verso un modello di business più focalizzato sulle attività core, valorizzando al meglio le nostre fabbriche prodotto, con una maggiore efficienza e un forte impulso alla digitalizzazione guidato da logiche di sostenibilità a beneficio di tutti gli stakeholder", spiega Montani.
"Siamo soddisfatti dall'operazione con Carige, perché ci permetterà di crescere. Siamo certi di chiuderla nei tempi stabiliti, anche se dovremo correre. E' un'operazione interessante perché ha un impatto patrimoniale molto basso, l'utile per azione si accrescerà già dal 2023 e permetterà di creare valore con le sinergie", ha continuato Montani. L'operazione "è anche interessante per il territorio ligure e per il sistema bancario nel suo complesso, che ha dato un contributo fattivo
Dalle slide di presentazione del piano emerge che i costi di integrazione sono stimati in circa 70 milioni di euro, pari al 55% del totale delle sinergie di costo e di funding, interamente spesati nel 2022. E' stato inoltre imputato prudenzialmente nella misura massima di 220 milioni il pagamento delle penali di uscita dagli accordi in essere.