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Lagarde: "Pressioni inflazione restano alte, tassi ristretti finché necessario"

La presidente della Bce ribadisce: "Ritirare misure di supporto, producono inflazione"

(Afp)
(Afp)
05 giugno 2023 | 15.30
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Nell'area euro "gli ultimi dati disponibili suggeriscono che gli indicatori delle pressioni inflazionistiche di fondo rimangono elevati e, sebbene alcuni mostrino segni di moderazione, non vi è alcuna chiara evidenza che l'inflazione di fondo abbia raggiunto il picco". Lo ribadisce la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione a Bruxelles davanti alla commissione Econ del Parlamento Europeo, presieduta da Irene Tinagli.

"Secondo la stima flash di Eurostat - continua Lagarde - l'inflazione complessiva è diminuita rispetto al picco di ottobre e si è attestata al 6,1% a maggio. Sebbene negli ultimi mesi gli effetti di base abbiano portato a una certa variazione dell'inflazione energetica, il tasso è sceso a -1,7% a maggio. L'inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari rimane elevata, ma sta diminuendo, e si è attestata al 12,5% a maggio, in calo rispetto al 13,5% di aprile".

"Le pressioni sui prezzi rimangono forti. L'inflazione al netto di energia e alimentari è scesa al 5,3% a maggio dal 5,6% di aprile. Le pressioni al rialzo sull'inflazione primaria e di fondo continuano a provenire dalla trasmissione dei passati aumenti del costo dell'energia e delle strozzature dell'offerta, che tuttavia dovrebbero attenuarsi gradualmente. Le pressioni sui salari si sono ulteriormente rafforzate, a mano a mano che i dipendenti recuperano parte del potere d'acquisto perso a causa dell'elevata inflazione".

L'OBIETTIVO

Alla Bce, sottolinea, "siamo pienamente impegnati a combattere l'inflazione e siamo determinati a raggiungere un tempestivo ritorno al nostro obiettivo a medio termine del 2%. Questo impegno per la stabilità dei prezzi contribuisce alla crescita economica e all'occupazione a medio termine e, quindi, alla riduzione delle disuguaglianze".

"L'elevata inflazione - spiega - sta mettendo a dura prova le persone che vivono nell'area dell'euro. Con il calare dell'inflazione energetica, che ha imposto un onere notevole alle famiglie a basso reddito, inizia a diminuire anche il differenziale di inflazione tra i consumatori a basso reddito e quelli ad alto reddito. Tuttavia, l'elevata inflazione alimentare continua a pesare soprattutto sulle famiglie a basso reddito".

Le decisioni future della Bce, continua Lagarde, "assicureranno che i tassi saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un tempestivo ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%, e saranno mantenuti a quei livelli per tutto il tempo necessario. Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della stretta". In particolare, "le nostre decisioni sui tassi continueranno a basarsi sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e la robustezza della trasmissione della politica monetaria".

"RITIRARE MISURE DI SOSTEGNO"

La presidente della Bce ribadisce che "con l'attenuarsi della crisi energetica, i governi" dell'area euro "dovrebbero ritirare tempestivamente, e in modo concertato, le relative misure di sostegno per evitare di aumentare le pressioni inflazionistiche a medio termine, che richiederebbero una risposta di politica monetaria più energica". La Bce "accoglie favorevolmente la raccomandazione della Commissione Europea agli Stati membri di ridurre nel 2023 le misure adottate in risposta allo shock dei prezzi dell'energia".

PARTI SOCIALI

"Non sta alla Bce organizzare il dialogo sociale - dice ancora - ma è molto importante che le parti sociali possano avere un dialogo concertato, per non avere un'inflazione 'tit for tat', colpo su colpo, vale a dire che ciascuna delle due parti vuole recuperare l'integralità di quello che è stato perso per l'inflazione", perché "se ci dovessimo ritrovare in questa situazione dovremmo adottare misure restrittive molto più importanti" di quelle adottate finora.

BANCHE

Quanto alle istituzioni finanziarie europee "si sono dimostrate molto più solide di quanto temuto da alcuni - sottolinea - Dovremmo riconoscerlo, senza tuttavia indugiare negli autocompiacimenti".

In audizione Lagarde assicura che la Bce "dispone degli strumenti per fornire liquidità al sistema finanziario dell'area dell'euro, se necessario, per preservare la stabilità finanziaria e l'agevole trasmissione della politica monetaria".

"Rimaniamo impegnati per la stabilità dei prezzi - continua - per sostenere la stabilità finanziaria, è essenziale che voi, in qualità di colegislatori - dice rivolta agli eurodeputati - compiate progressi tangibili verso il completamento dell'Unione bancaria e rafforziate le politiche di regolamentazione per migliorare ulteriormente la resilienza del settore finanziario della zona euro".

PATTO DI STABILITA'

Riguardo alla riforma del patto di stabilità "sappiamo che ci sono alcuni Stati che non sono esattamente sulla stessa lunghezza d'onda della proposta della Commissione, ma speriamo davvero, davvero che qualcosa si ottenga in termini di accordo prima di fine 2023, in modo che nel 2024, quando gli Stati membri preparano i loro bilanci preventivi, sappiano esattamente all'interno di quale quadro devono operare. Non possiamo continuare ad operare in un limbo", avverte Lagarde.

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