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Ambasciatori del Gusto, da Bottura a Cracco nasce l'associazione

Ambasciatori del Gusto, da Bottura a Cracco nasce l'associazione
12 ottobre 2016 | 16.45
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Da ambasciatori di Expo ad Ambasciatori del Gusto il passo è stato breve. L'eccellenza della ristorazione italiana stringe una ferrea alleanza e fa sistema per promuovere il patrimonio culturale della cucina italiana nel nostro Paese e nel mondo. E nasce l'associazione italiana Ambasciatori del Gusto di cui fanno parte cuochi di spicco come Massimo Bottura, Carlo Cracco, Cristina Bowerman, Davide Oldani, Moreno Cedroni, solo per citarne alcuni, insieme a molti altri colleghi tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, pasticcieri, gelatieri che, attraverso il proprio impegno e lavoro, portano avanti la qualità dell'enogastronomia italiana.

Oggi al ministero delle Politiche agricole l'associazione, che ha mosso i primi passi a marzo 2015 proprio nella stessa sede, è stata presentata ufficialmente e ha visto la partecipazione del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, tra i maggiori artefici dell'iniziativa, e del fondatore di Slow food, Carlo Petrini, che è anche il presidente onorario di Ambasciatori del Gusto.

La necessità di "fare squadra" lasciando da parte individualismi e rivalità è stata richiamata dai cuochi pluristellati che hanno preso la parola presenti oggi, Corrado Assenza, Carlo Cracco, Davide Oldani Franco Pepe, ed è alla base di questa associazione che non ha scopo di lucro, nata il 20 giugno scorso con 44 soci fondatori e che oggi annovera 90 associati, tra i quali anche nomi illustri che hanno fatto la storia della cucina italiana come Gualtiero Marchesi, Giorgio Pinchiorri, Alfonso Iaccarino e Paolo Marchi, ideatore della manifestazione milanese 'Identità golose' e vicepresidente dell'associazione.

Tra gli obiettivi principali c'è la promozione dei prodotti italiani e dunque l'individuazione di un forte legame con il territorio, come ha spiegato il presidente dell'associazione Cristina Bowerman che, ricordando il rapporto sinergico con le istituzioni, ha sintetizzato altri fini etici alla base del loro impegno quali "trasmettere il rispetto per il cibo evitando gli sprechi e attraverso la sostenibilità ambientale.

"Questa è casa vostra non mia - ha esordito Martina intervenendo alla presentazione - dopo varie tappe oggi qui facciamo un ulteriore passo avanti. Siamo passati dalle individualità al collettivo e la prova è che tra poco si svolgerà la prima Settimana della cucina italiana nel mondo. E possiamo dire che ce l'abbiamo fatta", ha dichiarato soddisfatto il ministro. La Settimana della cucina italiana di qualità nel mondo, che si svolgerà dal 21 al 27 novembre, è un'iniziativa governativa a cui l'associazione degli Ambasciatori prenderà parte dando il primo contributo e sostegno, attraverso la disponibilità di cuochi presenti sul territorio e si avvarrà della rete delle ambasciate italiane all'estero.

Una sfida bella ma difficile soprattutto da mantenere nel tempo queòòa degli Ambasciatori del Gusto. Lo stesso Petrini non ha nascosto la difficoltà ad assumere questo ennesimo incarico, in quanto non appartenente alla categoria e ha raccomandato ai presenti, in qualità di presidente onorario, di stabilire delle regole affinché superati i primi entusiasmi poi si abbandoni l'impegno.

Si tratta di una iniziativa "d'importanza strategica per il nostro paese e per la nostra agricoltura - ha rimarcato Petrini - affinché si possa tornare ad un'economia locale in grado di mettere in stretta connessione la produzione con la ristorazione", laddove nella società di oggi si è obnubilati dall'economia industriale, ha aggiunto Petrini.

"Noi ambasciatori dobbiamo dare visibilità e dignità e, possibilmente un futuro migliore alla filiera" ha detto Corrado Assenza (pasticciere) mettendo l'accento sul valore delle materie prime e sul rapporto "tra l'artigiano della terra e l'artigiano della cucina".

L'associazione inoltre, promuove i valori del made in Italy in Italia e all'estero, il mantenimento di un ruolo attivo nella promozione della cultura del cibo nelle scuole e nelle strutture sanitarie; la creazione di occasioni di confronto e di scambio su temi sociali e importanti per il settore, coinvolgendo soggetti nazionali, europei e internazionali per la costruzione di un messaggio coordinato a sostegno della qualità e del benessere generale. "Parlando di Ambasciatori del Gusto pensiamo al lavoro di donne e uomini che vivono non solo nelle cucine e nei ristoranti ma viaggiano apprendono e restituiscono l'esperienza vissuta attraverso l'interpretazione" ha concluso Cristina Bowerman.

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