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Un diario del 1922, il racconto di Francesco Bogliari

Una "cronaca spoglia, nuda, essenziale. Solo fatti, senza commenti" di un anno che cambiò la storia del nostro Paese

Un diario del 1922, il racconto di Francesco Bogliari
21 novembre 2021 | 13.28
LETTURA: 3 minuti

1922, anno dell'avvento del fascismo. E un diario, "cronaca spoglia, nuda, essenziale. Solo fatti, senza commenti" di ciò che è avvenuto in quei giorni, decisivi per la storia del nostro Paese. Questo è '1922. Il diario dell'anno che cambiò per sempre la storia d'Italia' di Francesco Bogliari (Mind Edizioni, pagine 368, € 18,00, in uscita il 25 novembre).

"L'avvento del fascismo nel 1922 è uno dei temi più trattati dalla storiografia, sia scientifica sia divulgativa sia di propaganda - dice all'Adnkronos l'autore del libro. “C'è voluta quindi una buona dose di incoscienza da parte mia per cercare un approccio nuovo, un metodo diverso per trattare un tema così ampiamente sviscerato a partire dagli anni '30-40 (Tasca e Salvemini)”, aggiunge Bogliari, da 40 anni ai vertici dell'editoria italiana prima come dirigente di grandi gruppi (Sole 24 Ore, Mondadori, Rizzoli) e direttore di testate giornalistiche, poi come imprenditore (il gruppo Media & Co, comprendente i marchi Mind, Metamorfosi e Ink).

La formula è dunque quella del diario, accompagnato da foto dell'epoca, in cui Bogliari racconta giorno per giorno quello che accadde in Italia, fornendo la visione contemporanea dei vari livelli: la politica parlamentare, la violenza politica, la religione, la cronaca bianca e nera, lo sport, la cultura, insieme a piccole notizie curiose, sempre trascurate dagli storici ma capaci di restituire al lettore lo spirito dei tempi.

"La chiave metodologica di questo diario sono i fatti, solo fatti, senza commenti - sottolinea ancora l'autore - una cronaca nuda, spoglia, essenziale, ricostruita attraverso i quotidiani dell'epoca (in primis il Corriere della Sera e Il Messaggero). Un enorme lavoro di selezione, smontaggio e rimontaggio delle notizie dal quale esce il racconto di quello che successe in quell'anno, secondo la visuale dei contemporanei, non di noi posteri che sappiamo come è andata a finire".

Bogliari ha avuto due grandi maestri: prima Giorgio Candeloro a Pisa per la storia del XIX e XX secolo, poi Valerio Castronovo a Torino per la storia economica. Durante la pandemia ha deciso di ritagliarsi del tempo dal suo lavoro di editore per tornare a fare ricerca, vista la sua formazione storica, e tra la primavera 2020 e l'estate 2021 è maturato questo libro.

"Questo è un libro divulgativo - ha spiegato ancora l'autore - e in quanto tale è destinato più al vasto pubblico che agli addetti ai lavori. Ma anche questi ultimi potrebbero essere incuriositi dal fatto che quell'anno si giocarono due campionati di calcio concorrenti (uno vinto dalla Pro Vercelli e l'altro dalla Novese), che a settembre si inaugurò l'autodromo di Monza con il primo Gran Premio d'Italia di automobilismo, e che a dicembre, due settimane dopo che Arturo Toscanini si era rifiutato di suonare l'inno fascista Giovinezza alla Scala, al Teatro Costanzi di Roma (l'attuale teatro dell'Opera) il direttore tedesco Otto Klemperer lo suonò nella serata inaugurale della stagione lirica". "La storia non è fatta solo di politica, di cui pure nel libro declino tutti gli aspetti - conclude - ma anche dalla vita quotidiana delle persone, fatta di sport, eventi culturali, cerimonie religiose, balli e feste, e insieme di incidenti stradali, furti (clamoroso quello dei gioielli di Franca Florio trafugati a Viareggio e ritrovati in Germania), omicidi, suicidi ecc.”.

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