Fotografo, artista, creativo visionario. In più di quarant'anni, Jean-Paul Goude non ha mai smesso impressionare l'immaginario collettivo. Dai 'minets' (i playboy adolescenti) degli anni '60, all''Esquire Magazine' del successivo decennio. Dalla New York di Warhol e del meticciato culturale a Grace Jones - di cui è stato il Pigmalione, passando per le pubblicità Kodak o Chanel, fino alle alle variazioni su Laetitia Casta, attraverso le sue fotografie Goude ha saputo di volta in volta catturare l'esprit du temps restituendone un'espressione imperativa. (Foto)
Che sia la campagna pubblicitaria di Chanel, Kenzo o Vionnet o le sterminate collaborazioni con la carta patinata, poco importa. Le sue immagini sono a ancora oggi scolpite nella memoria collettiva. Ora l'arte di Goude fa tappa al Pac di Milano, che dedica al fotografo la retrospettiva 'So Far So Goude', una mostra promossa e sostenuta da Tod's e interamente dedicata all'inconfondibile 'auteur d'images' e "artigiano", come lui stesso ama descriversi.
A raccontare tutto il talento di Goude, fino al 19 giugno, oltre 200 immagini, bozzetti e installazioni sono esposti al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Dalla fisicità imponente di Grace Jones, alla statuaria Farida Khelfa, ritratta prima che diventasse la musa di Azzedine Alaia, la mostra offre una visione a 360 gradi nell'universo del fotografo.