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Firenze

Malata la casa del David di Michelangelo, lavori al via

Da luglio grandi cantieri per interventi indifferibili sia di natura impiantistica sia di tipo strutturale

Cecile Holberg
Cecile Holberg
25 giugno 2019 | 17.02
LETTURA: 5 minuti

di Paolo Martini
La 'casa' del David di Michelangelo, la Galleria dell'Accademia di Firenze, è 'ammolorata', termine che in edilizia segnala uno stato di degrado, di deterioramento delle opere murarie. Così nel mese di luglio partiranno "lavori urgenti" con grandi cantieri per il miglioramento della funzionalità del museo, interventi fondamentali che riguardano il rinnovo impiantistico (compresa la climatizzazione pronta per l'estate 2020), oltre che il consolidamento e il restauro architettonico-strutturale della Sala del Colosso (dove si trova la monumentale statua del 'Ratto delle Sabine' del Giambologna), con un intervento sulle capriate settecentesche "pesantemente ammalorate e dissestate", a cui seguiranno operazioni di manutenzione straordinaria degli impianti della Tribuna del David e della Galleria dei Prigioni che custodiscono i capolavori michelangioleschi.

L'imminente partenza dei "cantieri di consolidamento e restauro architettonico-strutturale e di rinnovo impiantistico" è stata annunciata oggi dalla direttrice della Galleria dell'Accademia, Cecile Holberg, nel corso di una conferenza stampa. Hollberg ha parlato di "interventi urgenti ed indifferibili sia di natura impiantistica, sia di tipo strutturale tra di loro interconnessi: solo una attenta programmazione ed organizzazione potrà renderne possibile la loro attuazione con i risultati che si attendono".

I lavori saranno realizzati sotto il coordinamento di Carlotta Matta, funzionario architetto della Galleria dell'Accademia dal 2018, e Gennaro Miccio, ingegnere responsabile unico del procedimento, ex soprintendente regionale del Piemonte.

La conferenza stampa è stata convocata da Hollberg a pochi giorni di distanza dalla decisione del Mibac di revocare l'autonomia di gestione ad alcuni grandi musei, tra i quali la stessa Accademia fiorentina. "Certamente non sono contenta di questa decisione", si è limitata a rispondere ai giornalisti Hollberg, il cui mandato quadriennale scadrà il prossimo 30 novembre.

I lavori di sistemazione realizzati dal 2015 ad oggi e quelli previsti dal mese di luglio al prossimo anno, ha ricordato la direttrice, sono possibili proprio grazie all'autonomia concessa finora al museo: "per fare delle programmazioni e delle progettazioni bisogna avere sicurezza per le finanze: se non ci sono la cosa diventa più difficile - ha spiegato Hollberg - Non posso esprimermi sul futuro, ma posso dire che questi lavori sono stati possibili grazie all'impegno di questa direzione e con questa autonomia".

Su quest'ultimo tema è intervenuto, in video collegamento durante la conferenza stampa, Gennaro Miccio: "La prospettata perdita da parte della Galleria dell'Accademia dell'autonomia di gestione farà rientrare quest'ultima nella vecchia, ma attualmente vigente, gestione amministrativa della contabilità generale dello Stato che prevede innanzitutto la perdita degli introiti derivanti dalla bigliettazione, l'attesa delle assegnazioni annuali delle risorse da parte del ministero, il rigido rispetto delle modalità di impegni delle spese e delle chiusure contabili ad ogni anno". Pertanto, un programma così incalzante e di complessa attuazione come quello illustrato - ha aggiunto Miccio - se privato della sicurezza di risorse sempre disponibili in ogni momento, non potrà che subire i ritardi ed i rallentamenti che hanno sempre caratterizzato la gestione operativa di queste strutture".

Hollberg ha ripercorso le numerose problematiche incontrate fin dall'inizio del suo mandato, nel 2015, quando, tra l'altro, scoprì che "il certificato di prevenzione incendi, che rappresenta un obbligo di legge per una struttura aperta al pubblico, era scaduto in Galleria dal 2004".

"Alle criticità impiantistiche riscontrate sin dal principio del mio incarico da direttore, si aggiungono i gravi problemi di ordine strutturale, come ad esempio il degrado delle capriate della Sala del Colosso, pesantemente ammalorate e dissestate, e della gipsoteca Bartolini, il cui quadro fessurativo è oggetto di monitoraggio - ha detto Hollberg - Mi sono assunta delle responsabilità importanti, inaspettate e sicuramente non sempre facili. Sono determinata nel procedere con ciò che abbiamo iniziato e facendo quello per cui mi hanno chiamato: portare la Galleria dell'Accademia di Firenze dall'Ottocento nel XXI Secolo".

Per i cantieri che partono nel mese luglio, ha precisato Hollberg, "si è scelto di dare priorità alle questioni relative alla tutela e alla conservazione, alla salute e alla sicurezza delle persone e dei beni esposti, ragion per cui i maggiori sforzi si sono concentrati sul fronte impiantistico e strutturale, con particolare attenzione al sistema di climatizzazione, il cui mal funzionamento è lamentato da tempo". Dall'autunno "si procederà con il risanare i gravi problemi di ordine strutturale delle capriate della Sala del Colosso", che resterà chiusa al pubblico per 10 mesi. I lavori riguarderanno anche il sistema di illuminazione della Galleria, con proiettori led, "garanti del corretto illuminamento delle opere esposte in termini di conservazione, di risparmio energetico e di diminuzione dell'emissione di calore".

Esecutivi sono anche i progetti per la valorizzazione dell'ambiente museale e il miglioramento della sua fruizione con la realizzazione del nuovo ingresso della Galleria dell'Accademia, oltre che il rifacimento della segnaletica, ad oggi inadeguata e pressoché inesistente. La nuova "identità visiva" del museo sarà presentata ufficialmente il 1 luglio con il logo disegnato appositamente da uno staff interno.

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