Il vignettista commenta la decisione del fumettista di disertare la fiera toscana: "Il suo pubblico è in gran parte ideologizzato, lo avrebbe criticato".
"Zerocalcare ha assecondato la sua sensibilità e va rispettato. Zerocalcare è un artista molto schierato e capisco che abbia imbarazzo a partecipare in questo momento ad una manifestazione che mostra quel patrocinio sul poster. Una buona parte del suo pubblico è molto ideologizzata. E avrebbe potuto criticarlo per questo". Federico Palmaroli, in arte Osho, commenta così con l'Adnkronos la decisione di Zerocalcare di disertare Lucca Comics per il patrocinio dell'ambasciata d'Iraele in Italia alla manifestazione. "Ha fatto bene a specificare che i popoli e gli individui non coincidono con le scelte dei loro governi o dei leader religiosi. Anche perché anche alcuni dei social dove Zerocalcare ha espresso la sua intenzione appartengono a Zuckeberg che è di religione ebraica anche se tutt'altro che un estremista", aggiunge Palmaroli.
"Capisco che Zerocalcare non voglia andare in una manifestazione che mostra un richiamo al simbolo di Israele, ma il problema è che nel nostro modo di vivere qualsiasi cosa potrebbe avere un richiamo o essere finanziata da qualcosa che richiama ad una parte. Vedo molti che commentano le vicende di questo conflitto, che produce atrocità da una parte e dall'altra. Io non riesco a schierarmi con una parte, a dichiarare un'appartenenza, pur conoscendo bene la storia dei popoli coinvolti. E per questo sarei andato a Lucca Comics. Così come credo che il pubblico di Zerocalcare sia parecchio più vasto della parte più ideologizzata, che avrebbe potuto criticarlo per questo. Anche io, che non amo i fumetti, ho adorato le sue serie animate, le trovo geniali", sottolinea.
"Ma Zerocalcare non è nuovo a scelte del genere. Ricordo quella, che non coindivisi, di cancellare la presentazione del suo libro al Salone del Libro di Torino per la presenza dell'editore Altaforte. Che poi rientrò quando fu estromesso l'editore. Una scelta troppo ideologizzata. Ma in questo caso si parla di bambini e civili indifesi che muoiono da una parte e dall'altra. Non ho la verità in tasca e infatti evito di dare lezioni sui social", conclude.