"Il culto della ‘Grande Madre’ risale al neolitico, se non addirittura al paleolitico se teniamo conto del ritrovamento in tutta Europa di numerose figure di donne dai seni prosperosi e il ventre gonfio; tutti aspetti legati alle fertilità. Con il passare del tempo la ‘Magna Mater’ è stata rappresentata in svariate forme, addirittura moltiplicandosi in diverse divinità femminili all’interno della stessa religione, al fine di metterne in risalto i diversi aspetti ora legati alla fecondità della terra ora alla fertilità e alla sessualità, ora all’alternarsi delle stagioni". Così Giovanna Mulas, autrice del saggio ‘L’assassinio della Grande Madre’ in uscita per Bonfirraro il 3 marzo prossimo nelle migliori librerie e store online, volto a spiegare radici e le ragioni dietro il dramma culturale che uccide le donne.
"Abbiamo scelto di pubblicare questo saggio di Giovanna Mulas per offrire uno strumento concreto di riflessione nella lotta contro quel tipo di cultura subdolamente patriarcale che vuole legittimare la violenza, in ogni sua forma nei confronti delle donne", spiega l’editore Salvo Bonfirraro. "Il femminicidio - aggiunge- è un problema culturale ed è con la cultura, una cultura diversa fatta di conoscenza, informazione e rispetto che vogliamo combatterlo".