"La cultura è un asset di crescita straordinario per l’Italia, un driver fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile e diffuso sui territori. L’intreccio tra bellezza, arte, paesaggio, creatività e innovazione è il tratto essenziale della nostra identità nazionale, oltre che un punto di forza a livello globale. L’investimento in cultura è un investimento valoriale, che arricchisce sul piano personale e che ha un impatto positivo sia all’interno dell’azienda sia all’esterno, nel rapporto con le comunità e i territori. Ed è per questo che le aziende devono sostenere la cultura". Così Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco, intervenendo a Spoleto all'incontro 'Per una cultura della parità', promosso da Rai per la Sostenibilità Esg e Rai Umbria in collaborazione con il Festival dei Due Mondi e il Comune di Spoleto, in sintonia con “No Women No Panel” la campagna Rai per l’equilibrio di genere nel dibattito pubblico.
"Alle imprese però - osserva la Bracco - devono essere offerte certezze sui tempi di realizzazione dei progetti e garanzie sull’impatto reale. Come ha dimostrato lo stesso Art Bonus, importanti sono anche i benefici fiscali, che solo una leva fondamentale per il mecenatismo privato in tanti paesi, a cominciare dagli Stati Uniti".
Secondo l'ex presidente di Assolombarda, "il segreto tra pubblico e privato è fare squadra, con trasparenza. Le aziende non possono essere trattate come dei bancomat, ma vanno coinvolte nella stessa progettazione, andando oltre il mero rapporto di sponsorizzazione. Questa è la ricetta che ad esempio a noi di Fondazione Bracco ha permesso di creare partnership solide e durature con grandi istituzioni come il Teatro Alla Scala e la sua Accademia, il Palazzo del Quirinale, il Museo Poldi Pezzoli, la National Gallery di Washington e tante altre. Realizzando nel corso degli anni tantissimi progetti di cui siamo fieri, al punto che in occasione del nostro 90° anniversario, nel 2017 pubblicammo il volume 'Bracco is culture'”, conclude l'imprenditrice e mecenate.