Ottiche, macchine tessili, calcolatori meccanici, orologi astronomici ma anche oggetti di uso comune, come contatori del gas e macchine fotografiche. E' variegato e interessante il Museo della tecnologia di Officine Galileo, nato nel 2006 dall'inesauribile fucina creativa di Leonardo. L'obiettivo? Preservare e illustrare testimonianze di quasi 150 anni di ricerca tecnologica, sviluppata principalmente nelle storiche aziende fiorentine, utilizzando proprio la tecnologia come chiave (VIDEO).
"Il museo delle Officine Galileo è sicuramente una testimonianza molto importante della storia di questo sito -dice Manlio Cuccaro, capo Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale di Leonardo-. un sito ricco di tradizioni e competenze, e le persone che lo hanno animato per anni hanno sviluppato i prodotti più variegati, testimoniando la grande creatività di queste persone e rappresenta uno sprone per le future generazioni che lavoreranno in questo luogo".
Un mondo che non ha confini, legato a nomi di grandi personaggi ma che sopravvive da solo nei prodotti che l'azienda realizza e attraverso i quali contribuisce a nuove ambizioni internazionali. Nello spazio Leonardo di Campi Bisenzio il visitatore può apprezzare gli 'antenati' dei prodotti attuali, dai radar ai visori ottici, dagli strumenti di volo alle radio. Un ricco patrimonio che, sin dal 1864, l'allora nascente Officina Galileo ha profuso.
"Questo museo ha, come particolarità riconosciuta da tutti i visitatori, quella di essere un luogo vivo - dice Luciano Romeo, direttore tecnico delle Officine Galileo - per due motivi. Intanto dietro ogni oggetto esposto c'è una storia da raccontare che durerebbe ore, e poi perché si evolve continuamente, ci sono apparati che acquisiamo di continuo". Le Officine Galileo sono nate "quando in America ancora combattevano con gli indiani -prosegue Romeo- ed esportavamo fino in Giappone. Ci sembra importante mantenere vivo il ricordo di questo storico nome ormai scomparso, nelle nuove generazioni e nei nuovi dipendenti che ora lavorano in Leonardo".
Fiore all'occhiello del museo e di tutta l'azienda sono i volontari, spesso neopensionati rimasti affezionati e legatissimi all'azienda, che continuano così a dare il loro contributo anche alle nuove generazioni. "E' dal 2012 che mi occupo in maniera continuativa del Museo -racconta Vanni Ammannati, Gruppo Lavoratori Seniores - Le scolaresche che vengono in visita sono accolte e accompagnate in un percorso guidato, che parte dalle origini per arrivare alla visita dei reparti produttivi in azienda. Passato e attualità strettamente legati tra loro ed orientati indissolubilmente verso il futuro".
"La conoscenza della storia è fondamentale innanzitutto per valorizzare le competenze e le persone che la hanno realizzata - conclude Manlio Cuccaro - e poi per darci un indirizzo per il futuro, consentendoci di avere una guida sui progetti che verranno".