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A Firenze apre il Mundi, il Museo dei tesori della lingua italiana

Oggi l'inaugurazione di due sale all'interno del complesso di Santa Maria Novella alla presenza del ministro Franceschini

A Firenze apre il Mundi, il Museo dei tesori della lingua italiana
06 luglio 2022 | 17.32
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"Finalmente la lingua italiana ha il suo museo nazionale a Firenze". Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che oggi pomeriggio, insieme al sindaco Dario Nardella, ha inaugurato nell'ex monastero della Santissima Concezione, all'interno del complesso di Santa Maria Novella, una prima sezione del Museo Nazionale dell'Italiano (Mundi), due sale che permettono di scoprire l'origine e l'evoluzione dell'idioma reso immortale da Dante Alighieri. Entro il 2023 arriverà a completamento con l'allestimento di altre 16 sale.

Lungo un percorso multimediale e interattivo, sono in mostra alcuni tesori straordinari della storia della lingua italiana dalle sue origini alla contemporaneità: un'iscrizione pompeiana che testimonia i cambiamenti del latino parlato, preludio ai volgari d'Italia; il "Placito capuano" (eccezionalmente in prestito dall'Abbazia di Montecassino), l'atto giuridico del 960 nel quale appare la prima testimonianza 'ufficiale' redatta in italiano: "Sao ko kelle terre…"; il manoscritto Riccardiano 1035 nel quale Giovanni Boccaccio, a pochi anni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Divina Commedia che fissa la lingua del "sì". Completano il quadro rarità dell'Accademia della Crusca, il manuale culinario di Pellegrino Artusi e la sceneggiatura autografa del film "Mamma Roma" di Pier Paolo Pasolini.

L'allestimento - che arriverà a coprire oltre 2.000 mq di esposizione una volta giunto a conclusione - spiega il rapporto dell'italiano di oggi con i dialetti e le minoranze linguistiche e la diffusione della lingua di Dante in tutto il mondo, veicolata dall'emigrazione e da un immaginario di simpatia che la lingua aggrega.

Il progetto - finanziato dal Ministero della Cultura con un investimento di 4,5 milioni di euro su impulso del ministro Franceschini - è promosso dall'Accademia della Crusca, dall'Accademia dei Lincei, dall'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dall'Asli (Associazione per la Storia della Lingua Italiana) e dalla Società Dante Alighieri. Il Mundi sarà gestito da una fondazione che sarà costituita entro la fine del 2022.

Il Mundi rappresenta uno snodo fondamentale all'interno di un percorso avviato da tempo: nel 2003 venne organizzata dalla Società Dante Alighieri la grande mostra "Dove il sì suona", inaugurata agli Uffizi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e replicata ancora oggi in diversi paesi del mondo. Il 'Mundi' sottolinea il rapporto con il latino, lingua madre, ma nello stesso tempo rimanda all’italiano come lingua del mondo, ricordando come il patrimonio linguistico italiano sia considerato un bene culturale di interesse internazionale.

Il nome del museo, spiega una nota, "vuole segnalare il legame tra le radici latine della nostra lingua e la sua presenza nel mondo globale di oggi". Le linee guida del museo infatti intendono ripercorrere l'origine, l’evoluzione e la vitalità dell’italiano, nonché il rapporto dell'italiano con i dialetti, le minoranze linguistiche e le altre lingue e la diffusione dell’italiano in tutto il mondo.

Il Comitato scientifico del Mundi è coordinato dallo storico della lingua italiana Luca Serianni e composto da Giuseppe Antonelli, Francesco Bruni, Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Nicoletta Maraschio, Marco Mancini e Lucilla Pizzoli.

L'Accademia della Crusca, che fa parte del comitato scientifico e organizzativo, collabora al progetto anche con il prestito di tre opere di prima importanza, provenienti dalla propria Biblioteca e dall'Archivio storico. Due capisaldi editoriali come la prima edizione delle "Prose della volgar lingua" di Pietro Bembo, pubblicate a Venezia nel 1525, opera che codifica il modello linguistico del fiorentino trecentesco, la "Quarantana" dei Promessi Sposi, edizione definitiva del capolavoro di Alessandro Manzoni. Ma soprattutto sarà esposto un volume della bella copia del "Vocabolario degli Accademici della Crusca", manoscritto autografo di Bastiano De' Rossi (l’accademico Segretario), da lui portato a Venezia per la stampa della prima edizione del Vocabolario (1612). Altro vero monumento della nostra lingua, mai uscito prima dall'archivio dell'Accademia.

Da giovedì 7 luglio le prime due sale del Mundi saranno aperte al pubblico. L'orario di apertura a regine dal mercoledì alla domenica è dalle ore 10 alle 17 (resta chiuso lunedì e martedì). L'ingresso è in Piazza della Stazione 6.

"Questo è un museo destinato a durare nel tempo. Ed è un museo che è nato in un tempo abbastanza veloce, passando dall'idea alla sua realizzazione. Abbiamo inaugurato oggi le prime due sole di un progetto che sarà molto più ampio. Si parlava da molti anni di un museo della lingua italiana, poi i 700 anni della morte di Dante Alighieri sono stati l'occasione per la concretizzazione di questa idea. E il museo non poteva che nascere a Firenze", ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, presente alla cerimonia di inaugurazione con Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del MiC, e Salvatore Nastasi, segretario generale del MiC. "E' l'inizio di un percorso che renderà questa istituzione un punto di riferimento per tutta l'Italia ed in particolare per il sistema delle scuole e dell'università, in cui coinvolgeremo tutti quelli che si occupano della lingua italiana come i grandi istituti, a cominciare dall'Accademia della Crusca ma anche la Treccani - ha aggiunto Franceschini - Vogliamo che la fondazione che gestirà questo museo sia il luogo veramente di tutti coloro che si occupano di lingua italiana". Il ministro della Cultura ha definito il Mundi "un grande progetto, un progetto meraviglioso che arricchirà il nostro sistema museale con una nuova proposta pensata anche per le nuove generazioni".

"Siamo molto contenti perché abbiamo utilizzato nei tempi previsti i 4 milioni di euro che il Ministero ha messo a disposizione della città - ha detto il sindaco Nardella -, facendo lavori anche in un periodo difficile come quello del Covid. Oggi possiamo dare all’Italia e al mondo la prima parte del museo Mundi". "Ci auguriamo che tanti giovani, studenti, appassionati italiani e stranieri possano cominciare a familiarizzare con questo museo - ha continuato -, che fra l’altro è in un complesso architettonico e storico bellissimo come quello di Santa Maria Novella, a due passi dalla stazione dell’Alta velocità". "Questo non è un semplice museo - ha spiegato il sindaco -. È un centro che utilizza linguaggi moderni e digitali per parlare al mondo, ed è anche un tributo a Dante e alla storia di Firenze. Per questo siamo grati al governo e al ministro Franceschini perché si è scelto di insediare qui il primo e l’unico museo dell’italiano. Siamo pronti a lavorare al fianco del ministro per creare la fondazione per la sua gestione".

(di Paolo Martini)

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