Scalo a Milano, poi Verona, Parma, Firenze e la Capitale
La coppia di turisti cinesi che è ricoverata all'ospedale Spallanzani di Roma, i primi due casi accertati di Coronavirus, aveva fatto una tappa a Parma prima di arrivare nella Capitale, circa una settimana fa. I due turisti sono transitati all'aeroporto internazionale di Milano Malpensa prima che nello scalo scattasse il protocollo di monitoraggio per i passeggeri dei voli dalla Cina, con misurazione a bordo della temperatura. Risulta infatti che la coppia sia sbarcata nel nostro Paese giovedì 23 gennaio, mentre i controlli sono partiti la mattina di domenica 26 gennaio. Controlli che probabilmente non sarebbero comunque serviti a intercettare una sospetta infezione considerato che, da quanto emerso finora, i due viaggiatori avrebbero sviluppato successivamente i sintomi.
I due non hanno fatto tappa a Milano ma, spiega il vice capogruppo della Lega Andrea Monti su TeleLombardia, "hanno fatto scalo e sono ripartiti immediatamente per Verona".
I due cinesi ricoverati hanno soggiornato anche due giorni a Firenze. La Regione ha immediatamente attivato l'indagine epidemiologica, per individuare i possibili contatti a rischio (contatto stretto, ravvicinato e continuo). "E' improbabile - dichiara il dottor Danilo Tacconi, direttore di Malattie infettive Asl Toscana sud est - che i due cittadini cinesi possano aver contagiato altre persone nelle varie città visitate, perché il virus si trasmette solo con un contatto molto ravvicinato (''contatto stretto''), con il quale si intende, secondo le indicazioni ministeriali: esposizione dovuta ad assistenza sanitaria, compresa assistenza diretta a pazienti affetti da nCoV, lavorare con operatori sanitari infettati da nCoV, visitare pazienti o permanere nello stesso ambiente di un paziente con nCoV; lavorare a stretto contatto o condividere la stessa classe con un paziente con nCoV; viaggiare con un paziente con nCoV".
La Regione ha istituito una task force per garantire tutti gli interventi attualmente ed eventualmente necessari nel caso di una possibile diffusione del coronavirus, per tradurre a livello regionale le indicazioni del ministero. A seguito delle prime indicazioni del Ministero, Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) ha immediatamente effettuato gli acquisti necessari, per una cifra complessiva di 200.000 euro: mascherine (per ora 287.000, altre 11.500 arriveranno entro la metà di febbraio), e camici (135.000, altri 17.000 sono in arrivo).