Calci, pugni e insulti, poi lo stupro in strada: due arresti a Bari
Dieci violenze sessuali denunciate al giorno, una nuova vittima ogni due ore circa. La lista di chi denuncia gli stupri conta, in 12 mesi, oltre 3.600 casi. Dai dati del ministero dell'Interno, dal 4 marzo 2014 al 3 marzo scorso, si registrano con esattezza 3.624 episodi di cui il 91,7% ha visto vittime delle donne. Dati non consolidati da aggiungere alle storie di chi non riesce a rompere il silenzio. L'anno precedente (marzo 2013-marzo 2014) sono stati 4.607 i casi di stupro registrati, 12 mesi prima (marzo 2012-2013) la cifra è pari a 4.948.
In nessuna città una donna può dirsi al sicuro, non c'è classe sociale che può sentirsi fuori pericolo. Nel 2014 sono circa 45mila le telefonate al 1522, il servizio di pubblica utilità del Dipartimento per le Pari opportunità attivo tutti i giorni; dal marzo 2015 al 18 dicembre 2012 le chiamate sono state 119.015. Dato che non tiene conto di tutte quelle vittime che si rivolgono ai centri antiviolenza. Nei primi tre mesi di quest'anno sono 8.439 le chiamate ricevute al 1522.
A titolo esemplificativo solo a marzo il totale delle telefonate, in linea con le finalità del servizio, sono state 1.568 (1.357 quelle da parte di una donna, pari all'86,54%): 453 le richieste di aiuto per un abuso (28,89%), 148 le segnalazioni di un caso di violenza (9,44%), 68 le telefonate per avere informazioni giuridiche (4,34%). Le richieste numericamente maggiori - la maggioranza afferma di non aver fatto denuncia - arrivano da Lombardia (221 casi, 14,09%), Lazio (219, 13,97%) e Campania (183 casi, 11,67%). A comporre il numero sono prevalentemente italiane (1.444 rispetto a 124 straniere), ma ci sono anche donne romene (23), marocchine e ucraine (12 in entrambi i casi) a far riferimento al 1522.