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Vescovo Senigallia: "Situazione desolante, si muore ancora per il maltempo"

Mons. Manenti: "Rimboccarsi le maniche non è momento di polemiche". I vescovi delle Marche: "Vicinanza alle famiglie delle vittime"

(Fotogramma)
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16 settembre 2022 | 16.00
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"Ancora morti per maltempo". Senigallia è tra le città delle Marche dove il violento alluvione ha creato i maggiori danni. "Abbiamo avuto quattro morti. La situazione è desolante", dice all’Adnkronos il vescovo Francesco Manenti che tiene il filo diretto con i parroci del territorio per capire quali siano le criticità e -nelle sue possibilità -come risolverle.

Il presule, pur non volendo entrare in polemiche ("è il momento di stringersi attorno a chi ha perso i propri cari e rimboccarsi le maniche", dice) ricorda che anche nel 2014 il territorio fu colpito da un alluvione. "Questo è stato ancora più violento. E’ arrivato all’improvviso, violentissimo. Ho raccolto notizie tanche tra i parroci. La situazione più problematica è nei paesi dell’entroterra. Qui sono morti 4 parrocchiani. Il numero delle vittime è ancora incerto, ci sono dispersi. Si parla anche di una mamma col suo bambino. L’acqua è arrivata violentissima portando con se’ detriti e tronchi che hanno ostruito i due ponti".

Nel 2014 un’altra alluvione con vittime. I sindaci oggi denunciano che nessuno li ha avvertiti. Non si impara mai nulla? "Io - dice il vescovo- non ho elementi per dire se questo evento fosse prevedibile o meno. Cavalcare l’onda polemica non è il momento. La situazione è desolante, colpisce il cuore". Il presule vuole evidenziare la catena di solidarietà che si è attivata da subito: "A partire dalla Protezione civile e dalla Caritas, c’è grande solidarietà e la catena di aiuti è subito entrata in azione". In un ex seminario, struttura diocesana, si stanno accogliendo un centinaio di sfollati. Ora dice, "bisogna riparare i danni. Quando si tratterà di valutare cosa li abbia causati e se tra le cause c’è anche l’incuria e la superficialità lasciamolo al dopo. Ora bisogna stringersi attorno a chi ha perso i propri cari e rimboccarsi le maniche per restituire dignità a tutto il territorio ".

I Vescovi delle Marche esprimono "particolare vicinanza ed attenzione alle famiglie delle vittime e a quanti sono stati colpiti dalla catastrofe che ha ferito il nostro territorio". Fin dalle primissime ore della mattina - spiega il presidente della Conferenza episcopale Marche, mons. Nazzareno Marconi - i Vescovi marchigiani sono stati in contatto monitorando le varie situazioni; esprimono altresì particolare vicinanza a mons. Franco Manenti, Vescovo di Senigallia, Diocesi fortemente colpita. Qui la Caritas Diocesana e tutta la comunità ecclesiale sono già all'opera per accogliere gli sfollati ed essere vicini ai bisogni e alle necessità della popolazione". "Invitiamo tutti a restare uniti nella preghiera e nell’attenzione alle necessità dei nostri fratelli che saranno rilevate e comunicate dalla Caritas Regionale", dice il presidente dei Vescovi marchigiani.

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